“Dopo avergli espresso affettuosa solidarietà, fatta anche di piaggeria e sudditanza, e dopo aver elaborato il lutto, sarebbe bene che a chiedergli di fare un passo indietro, e questa volta per sempre, fossero proprio i parlamentari” di Silvio Berlusconi. Lo ha scritto su un editoriale il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino.
“In ballo – avverte Famiglia Cristiana – non c’è solo il futuro politico dell’ex presidente Berlusconi, ormai settantasettenne, ma la stessa sopravvivenza del Centrodestra”. Inoltre, “non serve, a risollevare le sorti, il patetico e nostalgico annuncio di un ritorno al passato e a una nuova “Forza Italia” con promesse già consunte prima ancora di cominciare”. Il Pdl dovrebbe dimostrare al contrario, secondo Sciortino, “che all’ombra del padre-padrone è cresciuta una nuova classe politica di destra, matura e preparata” lontana dalla “logica devastante del detto: “muoia Sansone e tutti i Filistei”.
“Primo fra tutti – sottolinea Famiglia Cristiana nell’editoriale del direttore -, è chiamato in causa Angelino Alfano”: “ha finalmente l’occasione di mostrare d’essere dotato di quel “quid” che molti del suo stesso partito, invece, faticano a riconoscergli, nonostante le importanti cariche ricoperte” mentre va scongiurata “anche ogni ipotesi di successione familiare, che continuerebbe a spaccare il Paese nel nome del berlusconismo”.
“La tanto sbandierata responsabilità del Pdl – afferma Sciortino – è ora alla prova dei fatti. In un frangente così critico per le famiglie italiane e alla luce di qualche sia pur timidissimo segnale di ripresa, sarebbe delittuoso e da irresponsabili affossare un Governo al momento senza alternative, costretto a traghettare il Paese, nell’attesa di tempi migliori e di una legge elettorale che spazzi via il nefasto “porcellum” di cui non ci si vergognera’ mai abbastanza. Altrimenti, prevarrà l’italico “cupio dissolvi”.
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