La battuta della Kyenge fa infuriare la Lega: è un ministro inutile
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La battuta della Kyenge fa infuriare la Lega: è un ministro inutile

Aveva detto: forse sono i leghisti che devono essere integrati. Ma il Carroccio non ci sta e torna alla carica: è razzista e retorica.

La battuta della Kyenge fa infuriare la Lega: è un ministro inutile
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2 Settembre 2013 - 15.17


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Non è piaciuta alla Lega la battuta con cui il ministro Cecile Kyenge ha ironizzato sulla richiesta di un referendum per abolire il dicastero dell’Integrazione. “Forse sono i leghisti che devono essere integrati”, ha detto Kyenge. E il Carroccio è tornato all’attacco del ministro. “Un ministro più inutile, retorico e razzista di questo, io non lo ricordo! Sciura Kyenge, ricordati che ‘si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie'”, ha scritto Matteo Salvini su Facebook.

Ancora più duro Mario Borghezio. “Faccetta nera dovrebbe sapere che nei regimi democratici dei paesi occidentali tocca ai politici di opposizione fare provocazioni contro gli avversari e non ai ministri in carica che rappresentano, si fa per dire, il governo. Ma la Kyenge evidentemente pensa di far politica in Congo”, ha dichiarato.

Nessuna offesa alla ministra, ma una dichiarazione prettamente politica viene invece dal governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo cui il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge dovrebbe mutuare dal Veneto il modello d’integrazione. Commentando le parole del ministro, che stamattina ha parlato di un “Veneto accogliente”, Zaia ha spiegato: “La dichiarazione del ministro Kyenge è la prova provata di quello che ho sempre sostenuto: dimostra che il modello vincente dell’integrazione non è quello di un road show con continue proposte, come appunto fa il ministro dell’Integrazione, ma è quello di mutuare il modello del Veneto che è un modello di integrazione, rigore e rispetto degli immigrati”.

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Una dichiarazione che trova la replica della ministra. Cecile Kynege ha assicurato: nessuna polemica personale con Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. “Le polemiche non le ho mai considerate personali per me non sono punti da cui partire, se ci sono dei punti su cui discutere magari sono gli attacchi alle istituizioni. In questo momento per me non esiste un attacco personale”, ha detto a Venezia parlando sulle presunte polemiche con il presidente del Veneto sullo Ius soli a fronte di un confronto diretto mai avvenuto finora. Su un futuro incontro, poi, il ministro ha replicato: “sono un’istituzione e come tale mi comporto ovunque vado”.

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