«Vorrei continuare a fare la mia battaglia da dentro. Ma so che non me lo permetteranno, né coinvolgeranno gli attivisti. A quel punto chi sarà il traditore? Lo Scilipoti come mi ha definito Grillo? Io o chi non rispetta lo spirito del Movimento, la trasparenza, la politica attiva, la democrazia orizzontale? Ancora non abbiamo uno strumento per interagire con i cittadini…».
Così il senatore M5s Luis Alberto Orellana in un’intervista. «Mi sono chiesto a chi devo dare conto come eletto. La risposta è: a chi ha puntato tutto su me, su noi del M5S per cambiare il Paese. Mi sono scocciato – ha detto Orellana – di farmi dire come stanno le cose da uno che non è un politico e che sta a Genova o a Milano. Io non ci sto più. Noi discutiamo solo sui lavori parlamentari. Ma la linea politica? Sulle strategie non abbiamo voce in capitolo».
In merito all’eventualità di un accordo con il Pd, «Non possiamo essere noi ad arrogarci il diritto di decidere. Devono essere gli attivisti a dircelo. Noi dovevamo essere semplici portavoce», ha osservato Orellana. «Riflettiamoci su e facciamo partire una consultazione subito con gli attivisti. Capisco le loro obiezioni sul Pd, ma dico solo: proviamoci.
Facciamo un accordo serio, a partire dalle nostre battaglie, e fissiamo un calendario con scadenze precise. Noi siamo ora qui, in questo Parlamento e con questi numeri. Ci potrebbe essere offerta un’opportunità unica».
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