Minacce Pdl: se decade Silvio, cade Letta
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Minacce Pdl: se decade Silvio, cade Letta

Renato Brunetta sul possibile voto di oggi alle 20: la Giunta stasera vota sulla decadenza del Governo Letta. M5s: è giunta l'ora del #fuoriBerlusconi.

Minacce Pdl: se decade Silvio, cade Letta
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10 Settembre 2013 - 10.12


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«Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le
pregiudiziali del relatore Augello, il Pd fa decadere il governo Letta, molto semplicemente. Non fa decadere il senatore Berlusconi, perché rompe la maggioranza». Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, in un’intervista.
«La Giunta per le elezioni -ha spiegato- o è un organo giurisdizionale, come un collegio di tribunale, e allora dovrebbe prendersi il suo tempo, avere i dubbi, valutare, leggere le carte, oppure si comporta in maniera politica. Se decide di comportarsi in maniera politica e di dire poche storie, fuori Berlusconi dalla vita politica, in maniera politica, fuori dal diritto, fuori dalla Costituzione, fuori dai dubbi che sono stati espressi, evidentemente prende una decisione politica, rompe la maggioranza e a questo punto manda a casa, il Pd manda a casa il governo Letta».

Alfano: esterrefatti dal comportamento del Pd – «Siamo esterrefatti per il comportamento del Partito Democratico, ieri, in Giunta. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese». Lo ha affermato il segretario del Pdl Angelino Alfano.

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Il vice premier ha criticato la decisione di applicare «retroattivamente, in fretta e furia, una norma che ormai innumerevoli giuristi, personalità neutre e di sereno giudizio, ritengono pacificamente irretroattiva. Tutto – ha concluso Alfano – ciò è davvero incredibile oltre che insopportabile».

Violante: crisi ora, un errore – «Minacciare una crisi di governo se la Giunta per le elezioni del Senato si pronuncerà contro Berlusconi è un ricatto che nessuno può accettare», ha detto Luciano Violante. «Se non ci sono altre maggioranze – ha proseguito Violante – si dovrebbe andare a votare con la legge Calderoli e questa è una cosa priva di lucidità».

M5s: #fuoriBerlusconi – «Non siamo qui per processare la legge che prevede la decadenza e l’incandidabilità dei condannati, ma per applicarla. Il relatore Augello (Pdl) si è rifiutato di presentare conclusioni e ha avanzato solo tre questioni pregiudiziali ex. articolo 93 del regolamento del Senato. L’obiettivo: solo perdere tempo, la solita manfrina salva-Berlusconi».
È il messaggio scritto sul blog di Beppe Grillo dai senatori del M5S Mario Giarrusso, Vito Crimi, Maurizio Buccarella, Serenella Fucksia, membri della giunta per le elezioni del Senato. Esplicito il titolo del post: È giunta l’ora #fuoriBerlusconi».

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Schifani minaccia la crisi – Se il voto in giunta avesse luogo oggi, fungerebbe da ghigliottina per le larghe intese, è stata la linea rossa tracciata in serata da Renato Schifani. Linea che la Giunta sembra apprestarsi a varcare avendo rinviato la discussione a oggi alle 20 e senza escludere, ma neanche confermare, la possibilità di un voto al termine dei lavori.

L’aut-aut del capogruppo Pdl è giunto alla fine di una serata trascorsa sul filo della tensione e quasi in contemporanea all’ennesimo muro calato del Pd a qualsiasi cessione a favore del Cavaliere. «Mi pare che il Pd su questo abbia le idee assolutamente chiare e sia assolutamente unito: lo stato di diritto viene prima di qualsiasi cosa», ha puntualizzato il ministro per il Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, a cui hanno fatto eco le parole del segretario Pd Guglielmo Epifani secondo il quale una crisi di governo darebbe frutto «dell’irresponsabilità» del Pdl. Parole che alimentano il potenziale incendio che a breve potrebbe far crollare il governo, con ripercussioni imprevedibili sui mercati, le avvisaglie delle quali sono già visibili.

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I parlamentari danno quindi appuntamento a questa sera alle 20, quando si riunirà la giunta, e promettono «vi teniamo aggiornati».

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