La linea che appare aver preso Berlusconi è chiara: muoia Sansone con tutti i Filistei. Peccato che, senza peraltro avere la vocazione del martire, i Filistei potrebbero essere le forze politiche avversarie del Cavaliere, ma anche pidiellini e forzitalioti. I quali, peraltro, sembra siano stato scavalcati dai falchi e mal hanno digerito le decisioni prese sopra la loro testa.
Ecco così i distinguo che fanno capire che Forza Italia rischia di perdere i pezzi già prima di nascere. Tanto più che lo stesso segretario Angelino Alfano, pur tra arzigogoli verbali, ha chiaramente detto che lui questa deriva non la gradisce affatto. Fino a definirsi, con una involontaria comicità, diversamente berlusconiano. Come se non fosse Berlusconi il primo estremista pronto a sfoderare l’arma della propaganda e della demagogia.
Ma cosa hanno detto i neo-dissidenti del Pdl?
Angelino Alfano: “La mia lealtà al presidente Berlusconi è longeva e a prova di bomba. La lealtà non è malattia dalla quale si guarisce”. Angelino Alfano marca la sua posizione e afferma che “oggi lealtà mi impone di dire che non possono prevalere posizioni estremistiche estranee alla nostra storia, ai nostri valori e al comune sentire del nostro popolo”. “Se prevarranno quegli intendimenti – avverte il vicepremier e segretario Pdl – il sogno di una nuova Forza Italia non si avvererà”. “So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi Berlusconiani ma, se sono quelli i nuovi berlusconiani, io – è la linea annunciata da Alfano – sarò diversamente berlusconiano”.
Gaetano Quagliariello: “Berlusconi ha dato voce e rappresentanza a un’Italia fino a quel momento sommersa. Il suo carisma ha fatto del centrodestra una forza maggioritaria: i seguaci del carisma devono mantenere questa vocazione maggioritaria, e non è quello che si è visto ieri. Io non rinnego nulla della mia storia politica, non rinnego la mia collocazione nel centrodestra, sono fiero dell’amicizia con Berlusconi, gli sono riconoscente e resto accanto a lui. Ma se la nuova Forza Italia è quella che si profila in questi giorni, non è la mia Forza Italia”.
Beatrice Lorenzin: “Silvio Berlusconi è un perseguitato non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore, tentano di distruggere tutto quello che Berlusconi ha costruito e rappresentato”. La Lorenzin ha aggiunto che non farà parte di questa FI che spinge verso una destra radicale”.
Maurizio Sacconi: Moltissimi elettori e militanti del Popolo della Libertà non condividono la deriva estremista che il movimento sta prendendo in quanto appare loro lontana dai bisogni di una società insicura ed incapace di offrire una prospettiva maggioritaria. I cattivi consiglieri del Presidente Berlusconi, al quale vanno il mio augurio e la mia solidarietà, sembrano indifferenti alla condizione di molte persone, imprese e famiglie che si affidavano al contesto del pur precario equilibrio del Governo di larga intesa per ricostruire una condizione di benessere”.
Carlo Giovanardi: Mi trovo in perfetta sintonia con le valutazioni espresse da Gaetano Quagliariello e Maurizio Sacconi relative alla necessità di abbandonare derive estremiste mantenendo ferma la rotta dei moderati del Pdl sul bene comune dell’Italia”.
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