Anche Frattini sta con i dissidenti: Pdl in mano agli estremisti
Top

Anche Frattini sta con i dissidenti: Pdl in mano agli estremisti

Berlusconi rischia di dilapidare 20 anni di leadership politica aprendo una crisi al buio, avverte l'ex ministro degli Esteri. E osserva: meno male che c'è Napolitano.

Anche Frattini sta con i dissidenti: Pdl in mano agli estremisti
Preroll

Desk7 Modifica articolo

30 Settembre 2013 - 09.58


ATF

“Si sta aprendo una crisi al buio e temo che una pulsione estremista stia allontanando il Pdl dallo spirito della Forza Italia del 1994”. L’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, una delle cosiddette colombe del centro destra, spiega in un’intervista le cause che hanno scatenato il suo ”dissenso” nei confronti del Pdl. Tutto è cominciato, racconta, con “il ritiro della fiducia al governo Monti”. Frattini ammette poi di aver “apprezzato gli sforzi di Alfano, Lupi e Quagliariello che hanno incoraggiato Berlusconi a dar vita all’esecutivo Letta”, ma ad un certo punto “la palla di neve” ha iniziato a “diventare valanga”.

“Ho sentito dichiarazioni che incitavano a sfasciare tutto e da qui derivarne conclusioni assunte, tra l’altro, senza un dibattito trasparente” aggiunge l’ex ministro, secondo cui “una cosa è scegliere chi può far parte della compagine di governo ed è un diritto che riconosco al capo di un partito. Altra cosa è quel che è successo ad Arcore, quando si è deciso di voltare le spalle al Paese”. In quell’occasione, evidenzia Frattini, “ha avuto la meglio chi da tempo soffiava sul fuoco” e “da quel che si legge, non c’erano nemmeno i ministri interessati. Attorno a Berlusconi non c’erano persone capaci di prospettargli il bene del Paese e la stabilità politica”.

Leggi anche:  “Da oggi la bella vita è finita”: il Governo lancia lo spot contro l’evasione fiscale mentre depenalizza gli evasori

Il politico del centro destra, uscito dal Pdl a dicembre del 2012, pensando anche alle elezioni europee del 2014 rileva poi che “se non cambiano i presupposti su cui sembra nascere la nuova Forza Italia, credo che il giudizio dei popolari europei sarà molto severo. Questo perché, “come Urbani”, pensa “che la Forza Italia del 2013 sia fuori dalla tradizione liberale e moderata del ’94”. Anche lui, in conclusione d’intervista si schiera infine tra i fan del presidente della Repubblica: “Meno male che c’è Napolitano, che saprà gestire anche questa difficilissima fase. Berlusconi invece ha ancora la possibilità di dimostrare che 20 anni di leadership politica non si disperdono mandando il Paese verso una crisi al buio”.

Native

Articoli correlati