Berlusconi non fa più notizia, colpa degli immigrati morti a Lampedusa
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Berlusconi non fa più notizia, colpa degli immigrati morti a Lampedusa

Dobbiamo ringraziare questi profughi annegati in Sicilia per averci finalmente dato modo di indignarci tutti, di dire basta, che è una vergogna. [Marco Fiorletta]

Berlusconi non fa più notizia, colpa degli immigrati morti a Lampedusa
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3 Ottobre 2013 - 20.59


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di Marco Fiorletta

Certo che Berlusconi oggi deve essere molto incazzato, ma anche no. Lo è perché oltre un centinaio (per ora) di immigrati si sono fatti annegare per togliergli il piacere di essere la notizia principale nei telegiornali e di farla da padrone sulla carta stampata di domani – ma tanto quella ormai la leggono in pochi. È contrariato anche perché nessuno dimentica le promesse e i dollari, o euro, elargiti a destra e manca (ricordate Gheddafi) nei paesi mediterranei per far sì che i barconi non partissero.

Motovedette, pattugliamenti, comitati congiunti, insomma nulla è valso alla bisogna per l’ex Cav. (o lo è ancora?) e nemmeno per i governi a lui succeduti. I barconi continuano a partire industurbati, costantemente come sono una costante i conseguenti morti nel Mare Nostrum. E sono tanti quelli di cui abbiamo notizia, ma quanti ce ne saranno stati che non sono nemmeno giunti in vista delle nostre coste?

Nello stesso tempo è contento di avere poche immagini in televisione. Sicuramente è contento che quasi nessuno abbia fatto vedere o sentire quei pochi, o tanti che fossero, che lo contestavano all’uscita dal Senato, contento che non vengano ripassate al video quelle patetiche immagini in cui lo si vede, dopo la dichiarazione di voto, finto affranto quasi alle lacrime.

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Mi ha fatto venire alla mente tempi andati, e da molto, quando, maschietti o femminucce, ci si ritrovava ad essere lasciati dal partner. Li vedevi, nelle case dove si ballava, seduti all’angolo con la testa buttata all’indietro mentre guardavano il soffitto nemmeno fosse affrescato come la Cappella Sistina. Oppure li vedevi con i gomiti poggiati sui ginocchi e il viso stretto tra le mani come Silvietto ieri. Ma si sopravviveva tranquilli. Si sperava solamente che qualche ragazza (o ragazzo) si muovesse a compassione e andasse a portare loro qualche luce.

Ecco questo sembrava Berlusconi ieri. Il suo messaggio era chiaro, vedete come mi hanno ridotto? Quasi a piangere davanti a tutti, io che per l’Italia mi sono sacrificato tanto. E, sono sicuro, qualcuno/a lo avrà pensato nel vedere i telegiornali.

Comunque dobbiamo ringraziare questi immigrati che ci hanno dato modo di indignarci tutti, di dire basta, che è una vergogna, qualcuno avrà anche versato due lacrimucce. Ma ora basta, ci sono cose più serie come la Juve che pareggia in Turchia, Balotelli che viene perdonato da Prandelli, Pechino Express e altro ancora. Come ci indigniamo noi non ci riesce nessuno, però che non sia per troppo tempo.

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Ma, detto questo, occorre riconoscere a Berlusconi che nella sconfitta ha vinto di nuovo. Letta non potrà nemmeno più appellarsi all’ostruzionismo del presidente di Forza Italia, ha a disposizione una maggioranza di centro destra, checché se ne voglia dire, e con questa dovrà governare. O pensa che la resipiscenza (fino a quando?) dei vari Cicchitto, Sacconi, Alfano (che restano per loro stessa ammissione diversamente berlusconiani) gli permetta di fare cose di sinistra?

D’altronde la scuola da cui proviene è la Dc, sa bene come ci si deve comportare in questi casi. E qui mi dovrei citare, come mi piace, e andare a rispolverare un vecchio post dove teorizzavo la conduzione del Pd da parte degli ex democristiani nonostante un segretario ex Pci prima e ex Psi ora. Ciò che ormai nemmeno mi stupisce più è la spinta a sinistra della cosiddetta base. Sembra si sia persa nel nulla impegnata a correre dietro a Letta e a Renzi.

Eppure, non ci crederete, volevo fare un post su Mia Farrow, Woody Allen, il figlio dagli occhi azzurri, Frank Sinatra, con un accenno alla pedofilia, e un titolo di un organo di stampa in cui si parlava di “confidenze” dell’attrice a Vanity Fair e sul significato della parola “confidenza” che, come dice la Treccani, vuol dire “comunicazione di un segreto, di una cosa che ad altri si tiene nascosta”. È come se Silvio, tanto per fare un nome a caso, confidasse ad un giornalista che ha realmente corrotto qualche giudice e poi si stupisse che la notizia fosse pubblicata.

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