È arrivato il sì definitivo dell’Aula del Senato al decreto legge che contiene le misure per il contrasto del femminicidio. Il testo è stato approvato a Palazzo Madama con 143 sì e 3 no. Lega, M5s e Sel non hanno partecipato al voto. Il decreto era stato licenziato il 14 agosto scorso dal governo. Con una votazione a tempi record, che ha destato diversi malumori nell’opposizione così come nella maggioranza, le nuove norme sono ora pronte per essere promulgate dal presidente della Repubblica e pubblicate in Gazzetta ufficiale.
“L’approvazione definitiva del decreto contro il femminicidio è un importante risultato del governo e del parlamento. Da oggi il nostro ordinamento si arricchisce di una buona legge che garantirà maggiore protezione alle donne sia aumentando le misure repressive, anche attraverso l’introduzione di nuove aggravanti, sia potenziando gli interventi a sostegno delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica. Quella approvata oggi è una buona legge, un primo passo per contrastare un fenomeno odioso ed intollerabile”, ha dichiarato il ministro per i Rapporti per il Parlamento e per il coordinamento del’attività di Governo, Dario Franceschini.
Cosa prevede la leggeRelazione affettiva: è il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale (attuale o pregresso).
Violenza assistita: il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. Quanto all`aggravante allo stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale o divorzio. Aggravanti specifiche, inoltre, sono previste nel caso di violenza sessuale contro donne in gravidanza o commessa dal coniuge (anche separato o divorziato) o da chi sia o sia stato legato da relazione affettiva.
Querela doppio binario: il dilemma revocabilità/irrevocabilità della querela nel reato di stalking è sciolto fissando una soglia di rischio: se si è in presenza di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile. Resta revocabile invece negli altri casi, ma la remissione può essere fatta solo in sede processuale davanti all`autorità giudiziaria, e ciò al fine di garantire (non certo di comprimere) la libera determinazione e consapevolezza della vittima.
Arresto obbligatorio: in caso di flagranza, l arresto sarà obbligatorio anche nei reati di maltrattamenti in famiglia e stalking.
Allontanamento urgente da casa: al di fuori dell arresto obbligatorio, la polizia giudiziaria se autorizzata dal pm e se ricorre la flagranza di gravi reati (tra cui lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze) può applicare la misura `precautelare dell`allontanamento d`urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Braccialetto elettronico: chi è allontanato dalla casa familiare potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici. Nel caso di atti persecutori, inoltre, sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche.
Immigrate: in analogia a quanto già accade in attuazione di direttive europee per le vittime di tratta, il permesso di soggiorno potrà essere rilasciato anche alle donne straniere che subiscono violenza, lesioni, percosse, maltrattamenti in ambito domestico. Sarà sempre però necessario un parere dell`autorità giudiziaria. I maltrattanti (anche in caso di condanna non definitiva) potranno essere espulsi.
Gratuito patrocinio: a prescindere dal reddito, le vittime di stalking, maltrattamenti in famiglia e mutilazioni genitali femminili potranno essere ammesse al gratuito patrocinio.
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