Incontro rinviato a data da destinarsi. Il confronto di Grillo e Casaleggio con i parlamentari del Movimento 5 stelle annunciato nei giorni scorsi in seguito alla scomunica comminata ai due senatori firmatari dell’emendamento che stabilisce l’eliminazione del reato di clandestinità, è stato improvvisamente annullato dai due leader. “Vedersi venerdì – hanno ragionato Grillo e Casaleggio – non avrebbe senso visto che il confronto deve essere il più ampio possibile e coinvolgere il più alto numero di parlamentari, soprattutto le voci critiche”. Obiettivo della trasferta capitolina, infatti, è quella di sciogliere i nodi, chiarirsi e andare avanti compatti.
Alla Camera e al Senato qualcuno approva il rinvio, altri se la prendono per aver appreso la notizia a ‘mezzo stampa’ e altri non nascondono l’amarezza per la mancata opportunità di un confronto, “che sarebbe stato più proficuo se si fosse tenuto a stretto giro” dall’emendamento della discordia. Alessio Villarosa, capogruppo alla Camera, non nasconde il nervosismo: “C’e’ una legge di stabilita’ tremenda – dice – e i giornali scriveranno di noi per il mancato incontro. Sai che ti dico? Mi viene voglia di gettare la scrivania della finestra”.
In realtà ci sarebbe anche un’altra coincidenza da sottolineare. Quella che riguarda il post pubblicato da Grillo questa mattina, con cui il comico ha lanciato la campagna per le elezioni Europee del 2014. Un campagna votata alla battaglia contro “l’Europa dei banchieri e dei burocrati” annuncia Grillo. In realtà nel suo post non v’è traccia della questione immigrazione, ma non si può non pensare alla identità di vedute su questo tema con la Lega, partito anti europeista per eccellenza. É lecito quindi chiedersi se il rinvio non sia stato dettato anche dalla necessità – da parte del carismatico duo – di ragionare più a fondo proprio su questo.
La scorsa settimana sulla scia della tragedia di Lampedusa i due senatori Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, avevano proposto in commissione Giustizia del Senato un emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità contenuto nella legge Bossi-Fini. La misura è stata approvata da una strana maggioranza, composta da Pd, Sel, Scelta civica e alcuni berlusconiani. In un primo momento Beppe Grillo aveva condiviso la decisione, poi, improvvisamente, con un brusco voltafaccia ha sconfessato i due senatori attaccandoli duramente sul suo blog: “La loro posizione è del tutto personale non faceva parte del programma. Non siamo d’accordo sia nel metodo che nel merito” si legge nel post firmato a quattro mani con Gianroberto Casaleggio. Provocando così la profonda spaccatura in seno ai parlamentari del Movimento che avrebbe dovuto rimarginarsi con l’incontro di venerdì prossimo.
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