Il Senato sta per votare la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Si può dire che nel mondo politico non si parla d’altro, e che perfino la sopravvivenza del governo potrebbe essere legata alla sorte del Cavaliere. Ma i senatori si sono mai chiesti che cosa cambierebbe se Berlusconi non potesse più partecipare ai lavori parlamentari? La risposta è semplice: non cambierebbe assolutamente nulla. E sì. Il presidente e proprietario del Pdl detiene il record di assenze al Senato, 100 per cento su 129 sedute, una presenza su 1.654 votazioni. È stato presente in aula solo il giorno della fiducia al governo.
Ma Berlusconi non è l’unico assenteista tra i parlamentari. Al pari del suo datore di lavoro, anche il senatore (avvocato del Cavaliere) Nicolò Ghedini (Pdl) ha partecipato a una votazione 1.654 (99,94% di assenze). Anche l’altro avvocato dell’ex presidente del consiglio, Piero Longo (Pdl) ha mancato il 98,61%.
Poi c’è il caso del deputato Antonio Angelucci, il proprietario di una catena di cliniche private nel Lazio e del quotidiano “Libero”. L’onorevole del Popolo della Libertà è stato soprannominato dai colleghi di Montecitorio “il fantasma”. Il motivo è semplice: zero votazioni effettuate da deputato, zero missioni che possano giustificare un’assenza, 100 per cento di voti mancati (1.370 dall’inizio della legislatura, il 15 marzo 2013).
Ecco altri esempi di parlamentari che stanno tradendo il mandato dei loro elettori. I senatori Denis Verdini (Pdl) 99,88%, Maria Rosaria Rossi del Pdl (la scudiera di Berlusconi negli ultimi mesi si è appalesata in Senato per votare 31 volte) 98%, Giulio Tremonti (Gal) 88,88%. I deputati Daniela Santachè (Pdl) 92,34%, Guido Galperti (Pd) 95,77%, l’ex capogruppo del partito al Comune di Roma Umberto Marroni (Pd) 76,93%, Umberto Bossi (Lega Nord) 70%, l’ex vice presidente di Confindustria Amberto Bombassei (Scelta Civica) più dell’80%.
Perfino l’ex presidente del consiglio Mario Monti (Scelta Civica), colui che si presentò agli italiani come esempio di serietà e sobrietà sul lavoro, ha saltato il 65 per cento delle votazioni.
Ma non tutti i parlamentari tradiscono il proprio mandato. In tanti partecipano ai lavori in aula. I più virtuosi sono l’ex assessora antimafia a Bordighera, la senatrice Donatella Albano (Pd), presente il 99,88 per cento delle votazioni, e il deputato Giorgio Lainati (Pdl), che ha partecipato a 1.347 votazioni su 1.370 (98,32%).
Gli altri stacanovisti dell’aula sono. La deputata Paola Binetti (Scelta Civica) ha votato 1.289 volte (94%). Il recordman è del Movimento 5 Stelle, il deputato Francesco Cariello (99,12%) 1.358 votazioni. Il deputato Giorgio Brandolin (Pd) 99,85%. I senatori Paolo Arrigoni (Lega Nord) 98,61%, Lucio Barani (Gal) 96,36%, Giacomo Caliendo (Pdl) 99,59%, Ornella Bertorotta (Movimento 5 Stelle) 96,93%.
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