Silvio accelera, i ministri del Pdl: fermati
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Silvio accelera, i ministri del Pdl: fermati

Il partito è sull'orlo del caos. In programma alle 17 un faccia a faccia tra Berlusconi e il segretario Alfano. I governativi avvertono: «L'ufficio di presidenza va annullato».

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25 Ottobre 2013 - 15.46


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Arriva il giorno della resa dei conti nel Pdl. Lo strappo è sempre più vicino. Per le 17 a Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi ha convocato l’ufficio di presidenza degli azzurri, nella versione originaria del 2008, che garantisce ai lealisti una larga maggioranza.

I ministri vicini al Cavaliere chiedono che la situazione non precipiti e di rinviare qualsiasi decisione sul futuro di Forza Italia, magari da svolgersi in una sede più ampia, come il Consiglio nazionale. Ma anche i lealisti sono al lavoro per evitare che l’accelerazione sul ritorno a Forza Italia subisca uno stop e stanno raccogliendo le adesioni su un documento a favore dell’unità del partito ma perché si proceda comunque con la rinascita di Forza Italia e l’azzeramento delle cariche.

L’ala filo-governativa del Pdl avrebbe già valutato l’ipotesi di predisporre un documento. Un’altra ipotesi, al momento messa da parte, prenderebbe in considerazione l’idea di preparare una lettera dei soli parlamentari da recapitare al Cavaliere. Innanzitutto, viene riferito, si “contesta” la composizione del “parlamentino” e si chiede invece che si riunisca il Consiglio nazionale, dove i numeri non sono a favore dell’ala dura del Pdl.

Alfano a Berlusconi: no a decisioni traumatiche – L’intenzione è chiedere una pausa di riflessione e rinviare l’appuntamento del pomeriggio. Fonti governative, vicinissime a due ministri del Pdl, spiegano che non c’è nessun documento e si attende l’incontro tra Alfano e Berlusconi. La richiesta che il segretario si appresta a fare al Cavaliere è di un confronto in una sede più ampia, attendere ad esempio il Consiglio nazionale per assumere qualsiasi decisione sul futuro del partito.

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