Decadenza: il Pdl unito contro Pietro Grasso
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Decadenza: il Pdl unito contro Pietro Grasso

Per il numero uno del Senato la questione chiusa: non esistono i presupposti per invalidare la decisione della giunta sulla decadenza di Silvio Berlusconi.

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6 Novembre 2013 - 19.22


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È di nuovo scontro tra il centrodestra e il presidente del Senato Pietro Grasso nel Consiglio di presidenza del Senato, chiamato a valutare l’irregolarità del voto della Giunta sul regolamento sulla decadenza di Berlusconi. La tensione si è accesa tra il presidente e gli esponenti di Pdl e Lega, che volevano invalidare la decisione della giunta sulla decadenza di Silvio Berlusconi per questioni procedurali (in particolare per i post inviati dal senatore Cinque Stelle Vito Crimi). Pdl e Lega hanno fatto mancare il numero legale per impedire alla seduta di concludersi. Poi Grasso ha chiarito che non esistono i presupposti per invalidare la decisione della giunta.

Schifani: Grasso riconvochi consiglio – “Chiediamo ufficialmente che il consiglio di presidenza si pronunci ufficialmente sulla vicenda” del voto della giunta per le elezioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi”, ha chiesto in aula il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani. Poi, ha aggiunto: “Prendo atto del fatto che i lavori del consiglio non si sono conclusi, perché è mancato il numero legale. Annuncio qui che, ove il presidente Grasso dovesse ritenere chiusi i lavori del consiglio, chiederemo l’imeddiata convocozione di un nuovo consiglio di presidenza”.

In particolare, ha detto Schifani, “chiediamo che si sappia qual è l’organismo interno al Senato chiamato a sindacare sui lavori della giunta. altrimenti le valutazioni della giunta sarebbero inappellabili, un fatto impossibile da accettare. su questo argomento non intendiamo arretrare di un millimetro”.

Gasparri: il voto deve slittare – “Diversamente da quanto ritiene il Presidente Grasso – ha detto Maurizio Gasparri – ritengo che il Consiglio di Presidenza del Senato sia ampiamente competente a verificare la regolarità della Giunta per le immunità e le elezioni che propose la decadenza del presidente Berlusconi. Le palesi violazioni della segretezza nella procedura della camera di consiglio della Giunta sono evidenti. Prendiamo atto che l’esame in Consiglio di Presidenza non si è concluso per la mancanza del numero legale e chiediamo che la questione venga ulteriormente affrontata perché in mancanza di un esame compiuto non si potrebbe procedere alla votazione in Aula del 27 novembre. La questione non può essere elusa e non potrebbe essere sopportabile una nuova vessazione con altre irregolarità ai danni del senatore Berlusconi”.

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