Sono ore decisive queste per il Pdl. “Se al Consiglio nazionale del Pdl non si troverà un accordo sulla linea politica e sul governo sarà scissione nel partito” con la nascita di gruppi separati in Parlamento anche se Berlusconi “rimarrebbe il punto di riferimento di due forze di centrodestra che fanno scelte diverse sul governo”. Queste le parole del ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello sull’attuale situazione del partito, a pochi giorni dal voto sulla decadenza dell’ex premier.
Il ministro ha spiegato che “se questo sarà l’approdo” occorrerà “ammettere che c’è un berlusconismo di governo e un berlusconismo d’opposizione. E tutti e due dovrebbero avere una legittimazione”. Tuttavia, sottolinea, “noi cerchiamo l’unità. E cerchiamo di sconfiggere atteggiamenti pregiudiziali in base ai quali questo governo non va bene neppure se cancella la seconda rata dell’Imu”.
Riguardo alla decadenza di Berlusconi “nessuno mi può insegnare nulla sulla lotta contro la legge Severino e la sentenza della Cassazione. Ho speso l’estate su questo”, ha aggiunto. “Il vero problema è un altro: ci dobbiamo dire la verità, Berlusconi decadrebbe comunque per la pena accessoria e non per la Severino”.
“Una crisi al buio nella situazione politica ed istituzionale attuale – ha avvertito il ministro – potrebbe causare quel collasso definitivo del sistema che abbiamo sfiorato più volte nei mesi scorsi. Per questo penso che per una grande forza politica è meglio andare avanti, acchiappare la ripresa e fare le riforme che l’Italia aspetta da 30 anni. Solo dopo ci si potrà presentare agli elettori, altrimenti la politica non avrà più speranze”.
Il Consiglio nazionale del Pdl sarà un momento dirimente: o “dice una parola decisiva, oppure la divisione non sarà più eludibile”.
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