Atro che passo indietro. Berlusconi sembra avere intenzioni opposte a chi lo vorrebbero nel corridoio d’uscita dalla politica: «Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno, Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre». Il leader di Forza Italia tende la mano verso Alfano e il suo Nuovo Centrodestra, ritira il sostegno a Letta e prepara un ‘colpo segreto’ da utilizzare contro Matteo Renzi.
Per il Cavaliere, il voto sulla decadenza sarà come uno spartiacque: «È l’occasione per mettere il filtro della dignità politica a una sentenza irrealistica e condizionata dal desiderio di eliminare Silvio Berlusconi come ostacolo alla presa del potere da parte della sinistra». Con Palazzo Madama che potrebbe mettere fine alla sua vita parlamentare, Berlusconi si dimostra positivo verso gli alfaniani: «Se capiscono di aver sbagliato, pronti a riaccoglierli» e negativo contro l’attuale governo: «Non sto con chi vuole uccidermi».
Poi c’è il processo politico e le prove degli Usa, dove il Cav dice che siano state ribaltate due sentenze della Cassazione nel 2012 e nel marzo 2013: «resto arriveranno dal Fisco americano testimonianze decisive sul fatto che quelle compagnie off-shore appartengono ad Agrama».
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