Decade Berlusconi, ma il Berlusconismo ha vinto
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Decade Berlusconi, ma il Berlusconismo ha vinto

Va bene, è decaduto Berlusconi. Ma è il minimo che un Parlamento potesse fare, visto che si trattava solo di applicare la legge. Tanto ha vinto ancora una volta lui.

Decade Berlusconi, ma il Berlusconismo ha vinto
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28 Novembre 2013 - 10.35


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di Pietro Manigas

Non riesco ad entusiasmarmi per la decaduta del Caimano dopo venti anni di fasti e disastri. Non mi fanno ridere le siliconate in lutto stretto, i Brunetta e i Bondi con la lacrima tatuata sulla gota,  i falchi, i falchetti, i cani Dudù e le comparse in piazza. Non mi fa neanche più pena però chi lo ha fatto decadere governandoci insieme, senza aver mai politicamente compreso che B. ha smontato pezzo per pezzo la nostra democrazia, ha commesso reati per farsi gli affari suoi, ma soprattutto ha manipolato coscienze, comprato uomini e donne, costruito un sistema culturale e sociale nel quale oggi tutti i partiti sguazzano serenamente. A partire dalla folle legge elettorale che estremizza il senso di una democrazia di scelti dal capo.

Il Cavaliere ci ha fatto ridere per anni, a sinistra, ha fatto nascere carriere di satira e di ironia:  ma ha vinto anche quando è stato preso per il culo. Ha vinto sdoganando la volgarità come esercizio esplicito del potere. Rendendo felici le massaie davanti alla tv, rincoglionendo il Paese di salottini televisivi e slogan, di donnine ammiccanti nello schermo e a casa sua. Ha vinto con la sua cultura maschilista perfettamente espressa dalla Biancofiore: le donne stanno all’uomo ricco come il tappeto sotto i piedi. Con la devastazione della bellezza e della mediocrità laddove sarebbe stato più utile a tutti la saggezza e la capacità. Ha vinto perché ha sdoganato nel paese il diritto dei ricchi alla faccia di tutti gli altri. Convincendo gli altri che così è meglio per tutti.

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Dico: è decaduto, va bene. Già è molto che non sia stato salvato per l’ennesima volta. Ma ricordiamo sempre che è decaduto chi non è mai stato eleggibile. Non ci doveva manco entrare in Parlamento come ha mirabilmente raccontato Fabio Luppino: e io dovrei festeggiare la decadenza dopo venti anni? E dovrei festeggiare che cos’altro? Il conflitto di interessi mai fatto? Le politiche consociative? Il governo delle Larghe intese, ultimo capitolo di una democrazia avvelenata? No grazie. Resto del parere che i cittadini debbano alzare la testa e che questa battaglia è un falso problema nel paese delle ingiustizie radicate, delle ricchezze spropositate, delle opere inutili e del disprezzo per il futuro. Festeggeremo quando si farà un primo passo sulla strada della democrazia e del bene comune.


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