«La casta ha trovato un altro modo per bloccare il nostro emendamento contro gli affitti d’oro. Abbiamo trovato un emendamento nella legge di stabilità che impedisce allo Stato di disdire alcuni contratti con i palazzinari». Lo afferma la deputata del M5s, Laura Castelli. Nel mirino dei grillini, e si unisce anche la Lega Nord, finiscono la Ragioneria dello Stato ed il Governo.
«Abbiamo trovato questo emendamento, scritto sotto invito della Ragioneria dello Stato, con il quale il relatore del provvedimento della legge di Stabilità esclude dalla rescissione dei contratti di affitto dello Stato quei privati che hanno dei fondi di garanzia legati agli immobili in questione. Significa – ha spiegato la deputata – che se i proprietari degli immobili hanno una assicurazione su quell’immobile lo Stato non possiamo disdire il contratto. E guarda caso, sembra che la società Milano 90 che affitta i locali alla Camera dei deputati una assicurazione del genere ce l’hanno».
Il Senato è riuscito a sopprimere la norma che consentiva a Comuni, Regione e Stato il recesso dai contratti di affitto entro il 31 dicembre 2014 e con un preavviso di trenta giorni. Un emendamento presentato dal parlamentare del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro e che aveva fatto intravedere la possibilità finalmente di recedere il contratto dei Palazzi Marini: le stanze che ospitano i deputati e che in diciotto anni sono costate 444 milioni di euro. Approvato il 15 ottobre all’interno del provvedimento chiamato “manovrina”, è stato cancellato grazie all’emendamento della senatrice Pd Magda Zanoni all’interno del decreto “Salva Roma”.
«Alcuni capitoli del Salva Roma, comunque vada, resteranno negli annali delle peggiori schifezze viste in Parlamento», ha scritto su Facebook il leghista Davide Caparini in riferimento alla norma contro gli affitti. Caparini ha denunciato che nella legge di stabilità c’è una norma che «neutralizzerebbe» la possibilità di rescindere gli affitti d’oro pagati da Camera e Senato.
Tra le varie schifezze, dice Caparini, «spicca anche una norma promessa ma che rischia di essere inefficace: quella che consentirebbe la rescissione delle locazioni onerose di immobili da parte di pubbliche amministrazioni. In un primo momento era stata introdotta nella legge di stabilità per poi essere cancellata dal maxi emendamento del Governo. Ora la maggioranza l’aveva assicurata per garantirsi non belligeranza dei penta stellati tacendo loro di aver già introdotto, sempre nella legge di stabilità, un provvedimento che la neutralizzerebbe impedendo di sollevare il bilancio della Camera dei Deputati dagli affitti milionari voluti ai tempi della gestione Violante. I democristiani della terza repubblica non sono furbi come quelli di una volta e sul Salva Roma, che potrebbe essere ribattezzato salva locazioni della Camera dei Deputati, rischiano di non mangiare il panettone».
E i grillini Fraccaro e Castelli hanno aggiunto: «Il governo si impegni e trovi una soluzione alla vergogna degli affitti d’oro attraverso un decreto ad hoc o siamo pronti all’ostruzionismo».