La Befana è passata, concentrarsi sul patto di governo
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La Befana è passata, concentrarsi sul patto di governo

La serietà sembra tornata dopo il serio infortunio di Bersani, richiamando tutti a un atteggiamento più maturo. Intanto Renzi sfida Alfano sull'agenda di governo.

La Befana è passata, concentrarsi sul patto di governo
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7 Gennaio 2014 - 11.51


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di Nuccio Fava

Non è mancato il carbone e vi hanno contribuito un po’ tutti. La serietà sembra tornata dopo il serio infortunio all’onorevole Bersani, richiamando tutti i protagonisti ad un atteggiamento più maturo circa i rischi anche umani che l’impegno e le tensioni della politica possono comportare.

Il clima complessivo sembra però esposto a possibili fibrillazioni, a scatti di nervosismo e tensioni. C’è il rischio di tentazioni per un protagonismo senza costrutto che può accrescere solo confusione ed incertezza. Vanno lette forse in questa chiave anche le battute non troppo cortesi di Renzi nei confronti del vice ministro Fassina, ma anche la sua spropositata reazione con le dimissioni dal governo.

Se si crede nella funzione del governo Letta in un momento tanto difficile, il compito è quello di migliorarne e rilanciarne l’azione al servizio del Paese, non lasciare ambiguità di sorta su disastrose elezioni anticipate. L’unica competizione seria va fondata sulla qualità delle proposte per migliorarne l’azione, renderla più efficace e percepibile come tale, cioè al servizio dell’Italia, dalla pubblica opinione. Non servono annunci e proclami a getto continuo, ricerca di protagonismo e di copertura mediatica giorno per giorno che durano lo spazio di un mattino e provocano continuo disorientamento tra i cittadini.

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Il quadro sostanzialmente è del resto abbastanza chiaro. Renzi e il nuovo Pd spingono per una forte accelerazione sulla legge elettorale e le misure per lavoro ed economia, oltre al tema delicato delle unioni di fatto. Il confronto più impegnativo è ovviamente con Alfano, disponibile comunque sulla legge elettorale e su un confronto a tuto campo circa il patto di governo.

Analoga in qualche misura l’impostazione delle formazioni nate dal dopo montismo che non nascondono preoccupazioni senza rappresentare però un serio ostacolo per Letta. Ed è proprio il presidente del Consiglio che dovrà dare ordine all’agenda, predisporre priorità e tempi di realizzazione degli impegni con una ritrovata collegialità della sua maggioranza almeno sino al completamento del semestre italiano di presidenza di Ue e del massimo di iniziativa nei confronti dell’Europa.

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