Murgia, Cappellacci, Pigliaru alla battaglia del voto in Sardegna
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Murgia, Cappellacci, Pigliaru alla battaglia del voto in Sardegna

Cresce nei sondaggi Michela Murgia che sarà appoggiata anche dai grillini senza simbolo. Manca un mese, è lungo. Finirà all’ultimo voto. [Argentino Tellini]

Murgia, Cappellacci, Pigliaru alla battaglia del voto in Sardegna
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15 Gennaio 2014 - 19.01


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di Argentino Tellini

Il 16 febbraio i sardi si recheranno alle urne per eleggere il loro governatore ed i nuovi 60 consiglieri regionali. La legge è molto semplice ed efficace: alla coalizione vincente viene assegnato un premio di maggioranza del 60%, se ha superato il 40% dei votanti, del 55% se ha una percentuale che oscilla fra il 25 ed il 40 %, che allo stato attuale è la cosa più probabile.

La lotta è infatti a tre: fra coalizione di centrodestra, guidata dal governatore Ugo Cappellacci, uomo imposto nella Legislatura scorsa da Berlusconi, quella del centrosinistra, capeggiata all’ultimo momento dall’economista Francesco Pigliaru, e la nuova aggregazione “Sardegna Possibile”, che ha come candidato a governatore la scrittrice Michela Murgia, vincitrice del Premio Campiello col libro “L’Accabbadora”. Quest’ultima da mesi si è lanciata in una campagna elettorale forsennata, menando fendenti a destra e sinistra, e raccogliendo sempre maggiori consensi. Potrebbe essere lei la grande sorpresa del voto: dovunque si presenta riempie le piazze ed i teatri, una specie di Grillo al femminile, in salsa sarda.

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Proprio il Movimento 5 Stelle potrebbe essere indirettamente il suo più grande alleato. I grillini in Sardegna non si presentano, hanno passato tutti questi mesi a litigare furiosamente fra loro, tanto che Beppe Grillo e Casaleggio sono stati costretti a ritirare il simbolo. È quindi evidente, per assonanza genetica, che il primo punto di riferimento del popolo 5 Stelle sarà di sicuro Michela Murgia. Pazienza se il suo programma di “Sardegna Possibile” sia un cumulo di banalità e di enunciazioni di principio, e se nella sua futura Giunta ha nominato come Assessore all’Industria l’ex sindacalista Tore Corveddu, odiatissimo specie dagli operai chimici sardi, che gli contestano accordi con Eni a dir poco discutibili. Troppi politici nell’isola comunque fanno finta di nulla, ma la realtà è chiarissima: Michela Murgia potrebbe vincere, i sondaggi attuali parlano chiaro, anche se in un mese la situazione potrebbe essere capovolta.

Del resto il centrodestra di Cappellacci in 5 anni ha dato pessima prova di se stesso: la Sardegna è affondata nel mare della crisi, c’è una disoccupazione senza precedenti e non è riuscito a risolvere una vertenza. Tuttavia il Governatore uscente si è ringalluzzito dall’appoggio del Partito Sardo d’Azione e dalla sua recente assoluzione del reato di bancarotta patrimoniale e sa di contare in campagna elettorale sul tour di Berlusconi in Sardegna, decisivo nelle elezioni scorse. Il centrodestra ha però come spina nel fianco la coalizione “Unidos”, guidata dal Deputato Mauro Pili, che potrebbe erodere utili consensi.

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Il centrosinistra invece sta facendo di tutto per perdere. Francesca Barracciu, europarlamentare, vincitrice delle primarie, è stata costretta dal suo partito, il Pd, a recedere dal ruolo di candidata a Governatore, poichè indagata dalla Magistratura sull’utilizzo improprio dei fondi del Gruppo quando era Consigliere Regionale ( la Barracciu ha affermato di aver utilizzato 33.000 euro in 2 anni per spese di benzina). Al suo posto all’ultimo momento è stato scelto a candidato Governatore Francesco Pigliaru, stimato economista ed ex Assessore al Bilancio con la Giunta Soru. A lui spetterà l’ingrato compito di rilanciare una coalizione che definire eterogenea è un eufemismo.

C’è di tutto: cattolici, comunisti,ambientalisti ortodossi, industrialisti convinti, imprenditori sull’orlo del fallimento, persino indipendentisti come Gavino Sale, leader di Irs, uno che vuole nell’isola un ritorno alla vita bucolica. A complicare le cose c’è stata una ridicola presentazione della coalizione, in cui non era presente una donna, ed il fatto che fra le fila del Pd figurino come candidati a Consigliere dei ” rinviati a giudizio”.

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Pigliaru dovrà quindi fare un miracolo per vincere, a partire dal programma, che in pratica non esiste. E gli altri? Del Movimento 5 Stelle abbiamo detto, la galassia dell’indipendentismo invece si è dissolta come neve al sole, fra veleni , gelosie e sospetti. Ci tenta il Fronte Indipendentista Sardo Unidu, guidato da Pier Francesco Devias, che spera almeno di arrivare ad un seggio. Non resta quindi che aspettare, sarà una battaglia infuocata, all’ultimo voto, difficilmente infatti si registrerà una vittoria netta, di qualsiasi schieramento.

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