“Come dirigente del Pd mi sono vergognato”. Queste le parole, dette “con franchezza”, con cui Stefano Fassina dice la sua sul colloquio di ieri pomeriggio tra Renzi e Berlusconi. In una intervista a SkyTg24, l’ex viceministro (dimissionario, ricordiamo, in seguito a una battuta polemica detta proprio da Renzi) non ha usato mezzi termini. “Questo colloquio non andava fatto – ha detto -. Andava sicuramente coinvolta Forza Italia ma non Berlusconi. E’ difficile spiegare perché votiamo per l’interdizione di Berlusconi e poi lo consideriamo padre costituente”.
Per l’esponente Pd, “la politica ha bisogno di credibilità e di morale. Il Pd sbaglia ad accordarsi con Berlusconi”. L’accordo, dunque, al momento è stato fatto solo da Renzi, non dal Pd. “Domani ascolteremo in direzione i contenuti di questo accordo e poi la passa passerà ai gruppi parlamentari” ha concluso Fassina, definendo il modello spagnolo, che sembra riscuotere più consensi di tutti per la riforma della legge elettorale, “un porcellum truccato” che “impedisce ancora una volta ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti”.
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