Italicum: telefoni bollenti tra Renzi e il Cav
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Italicum: telefoni bollenti tra Renzi e il Cav

Pd e Forza Italia sono al lavoro per definire le modifiche alla legge elettorale. Il 30 gennaio la legge elettorale arriverà alla Camera.

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28 Gennaio 2014 - 19.56


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Pd e Forza Italia sono al lavoro per definire le modifiche alla legge elettorale e fervono le trattative tra i due partiti per trovare punti in comune. Per questo Mattero Renzi e Silvio Berlusconi hanno avuto oggi più di un contatto telefonico per fare il punto sulla legge elettorale. Le telefonate tra i due leader sarebbero state due o tre. I contatti si sarebbero svolti stamani, mentre il segretario del Pd era ancora a Roma, prima di rientrare a Firenze. Il Cavaliere e Renzi si sono sentiti anche nei giorni scorsi.

L’innalzamento della soglia dal 35 per cento sembra, spiegano fonti Pd, “abbastanza acquisito” mentre è ancora aperta la questione sulle soglie sia quella per i partiti che corrono soli (8%) sia per quelli in coalizione (5%). Forza Italia, però, dal canto suo starebbe insistendo per ottenere la norma ‘salva-Lega’.

Italicum alla Camera – L’esame nell’aula della Camera della legge elettorale potrebbe slittare al 30 gennaio: è quanto è emerso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il 30 gennaio, ha spiegato il capogruppo Pd Roberto Speranza, è il termine massimo per andare in Aula. E la responsabile Democratico per le riforme Boschi ha chiarito: “il testo vada in Aula entro fine gennaio”, ricordando che il partito ha mantenuto solo tre emendamenti concordati su collegi, soglia e primarie. Renzi ribadisce che “tutto è migliorabile, ma l’accordo c’è. Ora tocca al Parlamento”.

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Cosa voteranno i deputati – Sono circa 250 gli emendamenti alla legge elettorale che rimangono sul tavolo. Lo ha detto il presidente della commissione Affari costituzionali e relatore, Francesco Paolo Sisto, al termine dei lavori della commissione.
Dei 318 emendamenti presentati ieri, ha riferito Sisto, due sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia (riguardavano le elezioni europee), mentre sono stati ufficialmente ritirati “circa 50 emendamenti del Pd”. Dei Democratici rimangono solo tre emendamenti, riguardanti la delega al governo per definire i collegi, l’innalzamento della soglia per il premio di maggioranza dal 35 al 38%, e le primarie facoltative.

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