Habemus Italicum, presto patto di governo
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Habemus Italicum, presto patto di governo

L'opinione pubblica è comunque distante dalla politica, tanto che tra astenuti e schede bianche l'esercito degli scontenti, con il 40%, è il primo partito.

Habemus Italicum, presto patto di governo
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30 Gennaio 2014 - 09.47


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di Nuccio Fava

Il percorso non poteva essere senza travaglio data l’importanza e delicatezza della materia, ma alla fine la nuova legge elettorale è giunta in dirittura d’arrivo. Berlusconi e Renzi ce l’hanno fatta e paradossalmente è soprattutto Renzi a cantare vittoria. Berlusconi ha accettato le ultime proposte del segretario Pd per migliorare il testo con l’innalzamento della soglia da 35 a 37 % e la riduzione dal 5 al 4,5% la quota per i partiti minori. In cambio è tornata in ballo la clausola “salva Lega” che garantisce rappresentanza al partito che raggiunge l’8% in almeno tre regioni, in ragione di un forte radicamento territoriale.

Respinta ogni ipotesi di preferenze e ammesse invece le pluricandidature – limitate nel numero – per i leader. Il cammino parlamentare della legge potrà riservare qualche sorpresa essendo l’accordo limitato ai soli Berlusconi e Renzi, mentre restano le riserve di tutti gli altri gruppi parlamentari , dissensi espliciti sono stati espressi dalla minoranza del Pd. Da Bruxelles il presidente Letta plaude alla soluzione, ricorda l’importanza di procedere con la riforma del Senato e del titolo V della Costituzione e dichiara con una certa enfasi che ora sarà più agevole proseguire con il patto di governo, con in cima gli impegni urgenti per l’occupazione e la crescita.

Il quadro tuttavia è tutt’altro che sereno e la difficoltà delle nostre istituzioni nel rapporto con la pubblica opinione resta segnato da quel dato impressionante di disaffezione dell’elettorato che tra astenuti e schede bianche supera abbondantemente il 40%. Terreno prezioso per i populismi e gli sfascia tutto che il movimento di Grillo spera di potere utilizzare per la sua azione devastatrice della politica e delle istituzioni. Ne è prova l’attacco sconsiderato al capo dello Stato e l’assalto dei grillini nell’aula di Montecitorio, contro i banchi del governo e della presidente della Camera. Sono episodi gravi e preoccupanti che non andrebbero sottovalutati e di cui tutte le forze politiche e lo stesso sistema dell’informazione dovrebbero responsabilmente farsi carico.

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