«Ieri Matteo Renzi ha detto che un voto a me mette a posto la coscienza, mentre un voto al candidato del suo schieramento metterebbe a posto la Sardegna. Prendo atto che per il segretario del Partito democratico italiano la Sardegna la si rimette a posto con la coscienza sporca, la stessa coscienza che ha portato la nostra isola alle condizioni di impoverimento e di dipendenza in cui la vediamo oggi». È la risposta di Michela Murgia, candidata presidente di Sardegna Possibile, alle dichiarazioni del segretario nazionale Pd ieri alla Fiera di Cagliari.
«I sardi che stiamo incontrando – ha sottolineato la scrittrice su Facebook – non hanno più voglia di votare con il naso tappato, vergognandosi di andare all’urna. Sappiamo bene che se negli anni scorsi avessimo votato rispettando di più la nostra coscienza, oggi non saremmo nella situazione di dover scegliere tra chi ha governato male e chi ha governato peggio, o tra chi ha rubato di più e chi ha rubato di meno. Questo è il destino a cui ci vorrebbero sempre inchiodati i segretari dei partiti responsabili di questo sfascio». Dunque, sarà battaglia.
E ha aggiunto: «Noi abbiamo un’altra idea di politica e non ce la faremo portare via da nessun guru mediatico, da nessun barone politico e da nessun servo dei poteri dentro e fuori dall’isola. Ce lo hanno detto a Oschiri, a Tempio, a Olbia, a La Maddalena e ad Arzachena, che ringrazio per essere venuti ieri a dare forza a questa visione. Ce lo ha detto Nuoro, che ha confermato il suo meraviglioso calore due giorni fa riempiendo il teatro Eliseo. Ce lo diremo oggi con quanti verranno a Ittiri, ad Alghero e a Porto Torres. Non smetteremo più di dircelo».
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