Consultazioni lampo senza M5s e Lega
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Consultazioni lampo senza M5s e Lega

Prima Grasso e poi Boldrini. Il premier da Napolitano ha rimesso nelle sue mani l'incarico e passare il testimone. Renzi non parteciperà alle consultazioni.

Consultazioni lampo senza M5s e Lega
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14 Febbraio 2014 - 18.39


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Dopo l’ultimo Consiglio dei ministri svoltosi in mattinata, il premier Enrico Letta è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni nella mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ora si aprono le fasi di rito delle crisi di governo che potrebbero essere non così veloci come qualcuno ha ipotizzato.



LE CONSULTAZIONI



Nel pomeriggio Giorgio Napolitano sono iniziate le consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo: con il presidente del Senato, Pietro Grasso, e alle 17.45 con la presidente della Camera, Laura Boldrini. Si concluderanno nella giornata di domani. Si parla di un incarico a Renzi sabato e di un giuramento già martedì, ma non è detto che i tempi non si allunghino di qualche giorno e che il nuovo governo non giuri solo mercoledì o giovedì.



Si legge in una nota di questa mattina: “Il Presidente della Repubblica svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica e per affrontare al più presto l’esame della legge elettorale e delle riforme ritenute più urgenti”. Il procedimento verrà accelerato: non vi sarà alcun passaggio parlamentare perché le dimissioni sono irrevocabili.



Sabato al Quirinale Berlusconi ma non Renzi – Il Quirinale ha diramato il calendario delle consultazioni di sabato. A chiudere il giro dei colloqui saranno le delegazioni di Forza Italia, insieme alla quale ci sarà il presidente Silvio Berlusconi, e la delegazione del Pd. In quest’ultimo caso, invece, non ci sarà il segretario del partito (e premier in pectore) Matteo Renzi.



LA CRISI DI GOVERNO



Sfiduciato dal Pd, il presidente del Consiglio si è giocato il tutto per tutto per non arrivare a questo passo. Ma alla fine toccherà al sindaco di Firenze guidare il nuovo esecutivo, che nelle sue intenzioni sarà una “legislatura costituente” che durerà fino al 2018. “Per me è delicato dirvi che questo è uno dei momenti più belli da cinque anni a questa parte”, ha commentato il primo cittadino. Intanto già impazza il [url”totoministri”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=54614&typeb=0&Ecco-la-squadra-del-futuro-governo-Renzi[/url]. Secondo molti saranno non più di 12 i componenti della nuova squadra. Nel frattempo, il Parlamento sospende i lavori.



Incarico rimesso nella mani di Napolitano – Un attimo dopo il voto della direzione di ieri, da palazzo Chigi è partita la nota di Letta. “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla direzione del Pd ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani (oggi, ndr) al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”.



Oggi su Twitter ha scritto: “Al Quirinale a rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. ‘Ogni giorno come se fosse l’ultimo’”.

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Ma il Nuovo Centrodestra ha già avvertito: “Non ci stiamo ad un governo di centrosinistra”, soprattutto se nella squadra “ci sara’ anche Sel”.



M5s e Brunetta contro – Dalle opposizioni, è arrivata la richiesta di parlamentarizzare la crisi. “Letta si presenti in Parlamento per un doveroso chiarimento davanti alla sua maggioranza, davanti all’opposizione e davanti al Paese”, ha chiesto Renato Brunetta. Sulla stessa linea l’M5s. “Penso che i governi si sfiducino e si facciano in Parlamento”, ha detto Gianroberto Casaleggio oggi a Roma per incontrare i parlamentari. Quanto al governo Renzi, “nessuna fiducia ma valuteremo punto per punto”.



Casaleggio: per me la sciocchezza è non andare al voto – “Per me la sciocchezza sarebbe non tornare alle elezioni”. Così il cofondatore del M5s, Gianroberto Casaleggio, risponde “con una battuta”, alle dichiarazioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in merito all’eventuale ritorno alla urne.



“È una sciocchezza non andare a votare”. Casaleggio, sollecitato sui parlamentari Cinque Stelle che la pensano diversamente, ha spiegato che “nei nostri gruppi” c’è “diritto di voce. Ciascuno, quindi, può esprimere le proprie opinioni. Noi non siamo un gruppo che impone una sola voce”.



Toti: “Renzi attento, salvatori della patria dimenticati” – “Il Pd per quel che si legge è piuttosto lacerato anche se Renzi ha una decisa maggioranza. Il sindaco di Firenze sta guidando in un percorso pieno di curve, speriamo non si schianti e non porti il Paese a schiantarsi. Negli ultimi anni di governi non eletti abbiamo visto tanti salvatori della patria che poi tali non erano e sono stati dimenticati”. Queste le parole di Giovanni Toti, consigliere del programma di Berlusconi.



Vendola: “Disponibile solo per discontinuità” – Al presidente Napolitano andremo a dire che Sel è disponibile soltanto a una operazione di discontinuità”. Lo ha detto il leder di Sel, Nichi Vendola, intervenuto alla Bit ad una iniziativa della regione Puglia. “Diremo al presidente che occorre cancellare la stagione della compromissione tra centrosinistra e centrodestra e avviare un risanamento economico fondato su un piano per il lavoro che non deve essere contro i lavoratori”.



Scelta Civica conferma sostegno a Renzi – “Scelta Civica darà il suo sostegno in Parlamento al nuovo governo se vedrà sulle riforme economiche e sociali lo stesso coraggio riformatore che il Pd guidato da Matteo Renzi ha messo nell’avvio di questa fase di riforme istituzionali”. È quanto si legge in una nota di Sc.



Camusso: “Renzi pensi al lavoro” – Susanna Camusso, segretario della Cgil, si aspetta che Matteo Renzi presenti “un programma che metta il lavoro al centro. Ci sono tante cose di cui il mondo del lavoro ha bisogno, se si parte da lì daremo un giudizio di discontinuità”, ha detto.



Bonanni (Cisl): “Vogliamo una vera svolta”
– La Cisl chiede una “vera svolta” al nuovo governo a partire da “una drastica riduzione delle tasse e da una chiara inversione di tendenza su tutti i fattori che bloccano gli investimenti, impantanati da ritardi, veti lobbistici e dalla burocrazia conservatrice”. Queste le parole del numero uno del sindacato Raffaele Bonanni.



Angeletti: “Basta proclami, ora decisioni”
– “Non vogliamo più proclami, ma decisioni. Il governo che verrà non declini la sua agenda al futuro, ma al presente: faccia, non prometta. Vorremmo un programma di governo che scegliesse delle priorità e che poi le mantenesse”. Lo afferma il leader della Uil, Luigi Angeletti.



Salvini: “Follia Pd, ora serve pragmatismo”
– “Provo sconcerto nel metodo e nel merito di questa crisi, mi sembra un follia del Pd”. Ora, comunque, secondo il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, “serve un sano pragmatismo per risolvere le emergenze, in primis quella delle 160 crisi aziendali che nessuno gestisce”. Salvini ribadisce quindi che non sa ancora se andrà al Quirinale per le consultazioni.



LE REAZIONI DELL’EUROPA



Ue: “Fiducia nell’Italia” – “La Commissione resta fiduciosa nella volontà e nella capacità dell’Italia di proseguire con le riforme di consolidamento e continuiamo a lavorare con l’Italia in vista del semestre europeo”. Così Pia Ahrenkilde, portavoce della Commissione, ha risposto sulla situazione in Italia.



Merkel: “Soluzione sia rapida” – Il governo tedesco segue “con grande attenzione” gli sviluppi della situazione politica italiana, e auspica una “rapida” soluzione. Lo ha detto il portavoce di Angela merkel, Steffen Seibert, a proposito delle dimissioni di Enrico Letta.


Barroso chiama Letta: “Un grande europeista” – Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha riferito di aver telefonato al premier uscente Enrico Letta. “Un grande europeista” ha detto, aggiungendo di volerlo ringraziare per il suo impegno.

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