Renzi e Berlusconi: compromesso capitolardo
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Renzi e Berlusconi: compromesso capitolardo

L'operazione Renzi e il pessimismo per la politica italiana. Una nota di Valentino Parlato.

Renzi e Berlusconi: compromesso capitolardo
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17 Febbraio 2014 - 12.35


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di Valentino Parlato

Il compromesso che Matteo Renzi ha concluso con Silvio Berlusconi è tutto il contrario del compromesso storico che Palmiro Togliatti realizzò con la Dc di De Gasperi. Quel compromesso non solo portò il Pci al governo, ma fu anche il fondamento della nascita della Repubblica e poi della nostra Costituzione, oggi sotto attacco. Questa di Matteo Renzi è una pura capitolazione, che celebra la resurrezione di Berlusconi e la sostanziale subordinazione di Matteo a Silvio, che potrà, quando vuole, staccare la corrente.

Matteo Renzi ha rimesso in circolo Berlusconi alla vigilia degli arresti domiciliari e gli ha ridato la legittimazione per andare al Quirinale dopo aver concluso con lui un patto sulla legge elettorale e per le “riforme” della Costituzione. Roba di non poco conto. Berlusconi è diventato di fatto il garante di Renzi rispetto alle possibili (e annunciate) opposizioni di Angelino Alfano. Non dimentichiamo che obiettivo di Berlusconi è anche quello di liquidare il “traditore”.

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Per ultimo, ma di non poco rilievo, Renzi ha aperto divisioni nel partito democratico. Siamo alle prime, pur rilevanti, avvisaglie, ma è abbastanza sicuro che le proteste già emerse nel Pd finiranno con l’esplodere e allora con molto opportunismo e un po’ di fortuna il nostro Renzi potrebbe cambiare cavallo e diventare leader dell’amica Forza Italia. Silvio, un po’ invecchiato, potrebbe fargli questo dono.

Spero di sbagliare per eccesso di pessimismo, ma la situazione non è buona. Crisi economica e politica danno fondate preoccupazioni, si diffonde il disprezzo per i partiti e la loro politica.


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