Parla Luis Alberto Orellana, uno dei quattro senatori “dissidenti” del MoVimento Cinque Stelle, dopo la riunione dei parlamentari che ne ha decretato l’espulsione per le loro critiche alla gestione Grillo e in attesa della decisione del voto on line che confermerà o meno la loro cacciata dal gruppo parlamentare.
“L’articolo 15 (sanzioni) del regolamento del gruppo parlamentare del movimento 5 stelle Senato stabilisce che ‘il Presidente, su delibera dell’Assemblea, può provvedere, sulla base della gravità dell’atto o del fatto, al richiamo ed alla sospensione temporanea, nonché, su delibera dell’Assemblea a maggioranza dei propri componenti, all’espulsione dal Gruppo” dichiara Orellana, contestando di non aver ricevuto risposte in assemblea – contro quanto prevedono le norme – di non avere avuto risposte quando ha chiesto chi ha fatto partire la procedura di espulsione.
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, ha detto Orellana citando la Costituzione e rimandando a Grillo l’accusa di voler tenere i 20mila euro al mese di stipendio da parlamentare. “Abbiamo chiesto direttamente che gli iscritti al M5S si espremissero in rete – ha spiegato ancora -. A questo punto, attendiamo serenamente il loro voto per capire se sarà possibile restare nel M5S esprimendo liberamente il proprio pensiero e dare le risposte ai 9 milioni di cittadini che ci hanno votato”.
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