Antonio Gentile, finito nel mirino per le presunte pressioni al direttore dell’Ora della Calabria che intendeva pubblicare notizie su un’indagine giudiziaria che riguardava suo figlio, si è arreso. Dopo una reistenza di qualche giorno si è dimesso.
Lo annuncia lui stesso in una lunga lettera inviata a Renzi e Napolitano oltre che ad Angelino Alfano. Gentile fa una “riflessione amara” per quanto è accaduto a lui e spiega che tornerà a “fare politica nelle istituzioni, come segretario di presidenza, e nella mia regione come coordinatore aspettando che la magistratura smentisca definitivamente le illazioni di cui sono vittima”.
Sulla sua nomina (e su quella della indagata Francesca Barracciu) erano piovute critiche feroci. Su Renzi aveva fatto pressing la minoranza del suo partito che, a gran voce, chiedeva a Gentile di far un passo indietro. Ma il partito di Angelino Alfano aveva deciso di fare scudo al suo sottosegretario. Gaetano Quagliariello
Gentile aveva denunciato la “macchina del fango” parlando di una sorta di metodo Boffo. Oltre ad una parte del Pd, in prima fila a chiedere le sue dimissioni c’erano anche Fi e la Lega. La nomina di Gentile “è un errore per il Governo Renzi.
Argomenti: matteo renzi