Ancora una scuola tra le mete del premier Matteo Renzi, che da ieri non è più sindaco di Firenze. Dopo quella di Treviso, oggi tocca a Siracusa. “Seconda tappa con gli studenti. L’educazione è il futuro dell’Italia. #lavoltabuona” ha scritto sul suo profilo Twitter Renzi, rientrato dalla sua prima visita ufficiale all’estero, ieri in Tunisia.
Scuola e casa – “Mercoledì presenterò il piano casa: non ce la facciamo venerdì, lo stiamo rivedendo. E presenteremo anche il Jobs act e le misure per la scuola, misure che mettiamo tutte insieme per non incatenare i sindaci, ma scatenarli”. Questo l’annuncio fatto dal presidente del Consiglio dopo la visita all’Istituto Salvatore Raciti, dove ha incontrato studenti e insegnanti. Nel percorso a piedi dal suo albergo alla scuola, il premier è stato salutato da un gruppo di cittadini e da alcuni lavoratori che hanno chiesto un sostegno da parte del governo.
Lavoro – Sforzo vero per il lavoro – “E’ il momento più difficile da 30 anni per chi perde il posto di lavoro. Dobbiamo cercare di fare uno sforzo vero” ha detto Matteo Renzi, parlando con studenti e insegnanti e auspicando “che la scuola italiana torni ad essere la patria della bellezza e della cultura”.
“Costruiamo il futuro insieme” – “Mi avete chiesto: preparaci un futuro. Il futuro cerchiamo di prepararlo insieme a voi e ai vostri insegnanti. Torno a Roma felice perché so di poter contare sui bambini di Siracusa” ha detto Renzi agli studenti incontrati questa mattina. Mentre agli insegnanti ha assicurato che, dal loro lavoro, “ripartirà l’Italia”.
Nord, sbloccare il Patto di stabilità – Secondo il premier, il primo passo che il governo deve compiere per il nord “è sbloccare il Patto di stabilità”. Poi, manda il suo messaggio ai sindaci: “Siccome lo spazio di farcela c’è, vi invito a non cedere alla rassegnazione e vi garantisco che il governo sarà vostro compagno di strada. Dobbiamo tornare a crederci insieme. L’Italia non ha finito il proprio tempo, ma vedo clima di rassegnazione e trovo difficoltà”.
“Il problema è il Paese, non il governo” – E ancora: “Il problema non è se ce la fa il governo Renzi, ma se è l’Italia che ce la fa. C’e’ chi guarda noi camminare sul filo e dice ‘vediamo se casca’ ma il problema non è il governo ma il futuro del Paese”.
Senato, “scommetto sulla riforma” – Il premier affronta anche il nodo elettorale, dicendo che sulla riforma del Senato “mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l’economia riparte”.
“Da ieri non sono più sindaco” – Il presidente del Consiglio, poi, ha incontrato alcuni sindaci del siracusano a Palazzo Vermexio: “Fino a ieri ero anch’io un sindaco, poi ho optato per la carica di premier”. Renzi ha rinnovato l’invito a evitare “le passerelle politiche, non ne abbiamo bisogno. Dobbiamo fare cose operative”. Ad attenderlo anche alcuni presidi, a cui partecipano una trentina di persone. Tra i manifestanti i lavoratori della Pirelli di Siracusa, esponenti di Forza Nuova e un’associazione che chiede un intervento per riportare in Italia i due marò detenuti in India oltre una delegazione della Sotis azienda che lavora per conto del Comune.
“Basta tavoli, only e-mail” – E, sempre rivolgendosi agli imprenditori: “Non parliamo mai più di tavoli, perché se entriamo nella logica di aprire i tavoli non si riesce a dare sostegno neanche ai mobilieri. No tavoli, please, only e-mail”. Li invita quindi a mandare a Delrio una lista delle cose da fare e cita Walt Disney: “La differenza tra i sogni e i programmi è una data”.
Dopo l’incontro con i ragazzi, nell’agenda del premier, gli appuntamenti con gli amministratori locali e gli imprenditori della zona. Qualche contestazione all’uscita.
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Argomenti: matteo renzi