Alla Boschi non piace la satira in Rai
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Alla Boschi non piace la satira in Rai

Fa discutere l'imitazione di Virginia Raffaele a Ballarò e Anzaldi scrive alla Rai: l'imitazione di Maria Elena è servizio pubblico?

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7 Marzo 2014 - 21.46


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Alla fine Maria Elena Boschi non ha retto più. L’imitazione di Virigia Raffaelle trasmessa durante il programma Ballarò ha provocato le prime reazioni. Il renziano Anzaldi ha scritto una lettera alla presidente Rai Anna Maria Tarantola, proprio per chiedere: “Se quella imitazione rappresenta il servizio pubblico”. In serata la Boschi ha cercato di smorzare i toni, dicendo di essere una fan della sua imitatrice su Twitter.


















La lettera di Anzaldi – “Gentile Presidente, mi permetto di chiederLe se condivide l’imitazione di Maria Elena Boschi a ‘Ballarò’ e se ritiene opportuno che un ministro giovane, che finora ha dimostrato preparazione e capacità, sia ritratta come una scaltra ammaliatrice che conta solo sul suo essere affascinante. E’ questa l’immagine che il servizio pubblico della Rai, e Raitre in particolare, vuole dare alla vigilia dell’8 marzo?”. E’ quanto si chiede il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in una lettera inviata alla presidente della Rai, Anna Maria Tarantola. “Da alcuni giorni il sito della Rai – scrive Anzaldi – seguito da altri portali di informazione, rilancia l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto del ministro Maria Elena Boschi a ‘Ballarò’. La titolare dei Rapporti con il parlamento viene ritratta come una ragazza molto attraente, in grado di stordire l’interlocutore per la sua avvenenza fisica e non per quello che dice. Normalmente la satira, secondo la definizione fatta propria anche dalla Cassazione, punta a ‘castigare ridendo mores’, ovvero a mettere in risalto in maniera comica caratteristiche esecrabili e discutibili di un personaggio pubblico. In questo caso la colpa del ministro sarebbe quella di essere affascinante?



“La stessa imitatrice, in alcune interviste – prosegue ancora la lettera del deputato Pd alla presidente Rai – dice di aver voluto rappresentare il ministro Boschi come una ragazza ‘preparata e bella’. Il risultato, però, per usare le parole della Raffaele, è di una ‘ammaliatrice’ che ripete a memoria i soliti pochi concetti e, in caso di difficoltà, si serve della sua fisicità per convincere l’interlocutore. Si fatica a capire da quali elementi si sia arrivati a trasformare il ministro in una specie di sirena incantatrice, che utilizza i simboli dello Stato nella loro più alta espressione visiva (la bandiera, l’ufficio in parlamento) per sedurre gli interlocutori e fare il ‘gioco delle tre carte’ come un qualsiasi truffatore. Proprio alcuni giorni fa, in un intervento pubblico, Lei, gentile Presidente, ha detto: ‘Abbiamo un governo con metà ministre donne, è una cosa molto buona di cui siamo contente ma osserviamo che i commenti del giorno dopo erano sui curriculum per gli uomini, sulla mise per le donne’. Non crede che anche la Rai, nel proporre un’imitazione del genere, abbia ceduto alla stessa deformazione?”.
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