La raccolta firme per chiedere che il presidente Napolitano conceda la grazia a Silvio Berlusconi va avanti. Ma arrivano anche gli stop all’ipotesi di un Cavaliere in lista. “Fantasia politica” la definisce Dario Stefàno, presidente della Giunta delle Elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, secondo il quale “ai sensi delle disposizioni giuridiche vigenti, alle quali tutti dobbiamo conformarci, Silvio Berlusconi non è candidabile. Non si tratta della esistenza di una causa di ineleggibilità ma, come dovrebbe esser chiaro a tutti, di incandidabilità ai sensi di legge”.
Dopo la condanna definitiva del 1 agosto 2013, spiega ancora Stefàno, “Silvio Berlusconi non può essere candidabile. L’ufficio regionale circoscrizionale, infatti, qualunque esso sia, deve ex lege cancellare l’eventuale presenza del nominativo di Silvio Berlusconi dall’elenco dei candidati”. E persino la petizione per la richiesta del provvedimento di grazia, conclude, “non ha alcun fondamento giuridico. Occorre pertanto ricordare che l’eventuale concessione da parte del Capo dello Stato non muterebbe lo status di incandidabilità e dunque Silvio Berlusconi resterebbe incandidabile”.
Sulla stessa linea il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, per il quale “le norme nazionali sono molto chiare”. E’ necessario comunque, ha aggiunto, aspettare la decisione definitiva che domani prenderà la Corte di Cassazione in tema di interdizione”. Sulle possibili decisioni di autorità giudiziarie sovranazionali, conclude, “non ho nulla da dire se non attendere se e cosa faranno”.
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Argomenti: silvio berlusconi