Silvio Berlusconi, alla vigilia della decisione dei giudici sui servizi sociali, torna ad attaccare la sinistra e la magistratura, a un mese e mezzo dalle Europee. «In questo delicato momento in cui la sinistra, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedirmi» di condurre la campagna elettorale. La Corte europea dei diritti umani ha, infatti, rifiutato la richiesta di imporre allo Stato italiano l’applicazione di misure urgenti che possano consentire al leader di Forza Italia di candidarsi alle Europee.
L’ex Cavaliere ha aggiunto: «Forza Italia subisce senza reagire maldestri tentativi di sottrarle voti con la confusione e con l’inganno».
Nella sua dichiarazione, Berlusconi ha fatto appello all’unità all’interno del suo partito dicendo: «Non si può fare parte di Forza Italia e militare contemporaneamente in un altro partito. In Forza Italia non possono esserci correnti, rivendicazioni territoriali, ambizioni personali». E ha aggiunto: «Forza Italia è una e una soltanto».
Bergamini (Fi): il no di Strasburgo è grave per milioni di italiani – «Il no della Corte di Strasburgo alla sospensione dell’efficacia della sentenza Mediaset che ha portato all’incandidabilità di Berlusconi è grave non per il Cavaliere, ma per i milioni di cittadini che lo hanno votato e che vorrebbero poterlo fare anche alle europee», così il responsabile comunicazione di Fi Deborah Bergamini in una conferenza stampa al Consiglio d’Europa, a Strasburgo. «Non sono in gioco i diritti di Berlusconi – ha detto Bergamini – ma quelli di tutti gli italiani che vorrebbero votarlo».
Toti twitta: “Ma quale democrazia?” – A sostenere Berlusconi è intervenuto anche il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti, che su Twitter ha scrito: «A Palazzo Chigi il terzo premier non eletto dai cittadini. Il leader dei moderati messo fuori campo dai magistrati. Che democrazia è?».
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