Napolitano: spero presto di poter lasciare l'incarico
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Napolitano: spero presto di poter lasciare l'incarico

In una lunga lettera il presidente della Repubblica è fiducioso nella realizzazione delle riforme che potrebbero permettere il suo abbandono al Colle.

Napolitano: spero presto di poter lasciare l'incarico
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18 Aprile 2014 - 10.16


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Napolitano sembra sentire il desiderio di lasciare, ma prima devono presentarsi le condizioni necessarie. «Confido che stiano per realizzarsi condizioni di maggior sicurezza, nel cambiamento, per il nostro sistema politico-costituzionale, che mi consentano di prevedere un distacco comprensibile e costruttivo dalle responsabilità che un anno fa mi risolsi ad assumere entro chiari limiti di necessità istituzionale e di sostenibilità personale».

A sottolinerarlo è lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad un anno dalla sua rielezione, rispondendo ad una lettera del direttore del ‘Corriere della Sera’, Ferruccio De Bortoli. «Nodi assai importanti -scrive il Capo dello Stato- sono quelli che dovranno sciogliersi nelle prossime settimane e nei mesi seguenti, innestandosi nel chiarificatore esercizio del semestre italiano di presidenza europea. Confido che quei nodi si scioglieranno positivamente, col contributo essenziale di un governo che opera nella pienezza della sua responsabilità politica e delle sue prerogative costituzionali, e con l’apporto di un arco di forze politiche che vada decisamente oltre i confini dell’attuale maggioranza di governo, in materia di legislazione elettorale e di revisioni costituzionali. Da parte mia resta comunque sempre viva l’attenzione e la disponibilità al confronto verso le posizioni critiche, cui lei accenna, di ‘alcuni costituzionalisti’ cui d’altronde sono stato legato in tempi non lontani da rapporti di stima reciproca e di consuetudine amichevole».

Nella lettera Napolitano fa anche riferimento a «fatti, atteggiamenti, intrighi che hanno concorso a gettare ombre e discredito -ben al di là di ogni legittima critica e riserva- sulla mia persona e sull’istituzione che rappresento. L’essenziale è che mi sia sempre sforzato di mantenere la serenità indispensabile per fare il mio dovere, per rispondere alle esigenze del Paese e della sua vita democratica».

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