Berlusconi contro Grillo: assassino e si faceva pagare in nero
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Berlusconi contro Grillo: assassino e si faceva pagare in nero

Secca la replica di Grillo: è pover'uomo che non crede nemmeno più in quello che dice.

Berlusconi contro Grillo: assassino e si faceva pagare in nero
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21 Maggio 2014 - 09.07


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“Lui è uno esperto sul non entrare in prigione con colpa ha ucciso 3 amici. E’ condannato per omicidio plurimo colposo è pregiudicato e assassino ha scampato la prigione e non dovrebbe tornare su questi argomenti”. A dichiararlo, Silvio Berlusconi a “L’aria che tira”.

“Ha ucciso tre amici – ha proseguito l’ex premier – è entrato dentro una strada dove c’era un cartello che diceva strada impraticabile per lastre di ghiaccio, lui è riuscito ad uscire dalla macchina le altre tre persone no e sono morte, Lui è stato condannato per omicidio plurimo colposo a 14 mesi di carcere”.

“Tutti nel mondo dello spettacolo sapevano che questo signore (Grillo ndr) non faceva spettacoli se non era pagato in nero. Poi è stato denunciato da un imprenditore, ed ora fa il moralista? – ha aggiunto Berlusconi -. Non credo, perché noi dobbiamo decidere che fare per il futuro. Sono risultati per l’Europa, con molta calma e attenzione dovremo decidere cosa fare”, ha continuato Berlusconi interrogato sull’Italicum che salterebbe qualora Fi dovesse arrivare terza alle elezioni.

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La replica di Grillo

Un “pover’uomo che non crede nemmeno più in quello che dice – ha ribattuto Beppe Grillo -. Sta zampettando da una televisione all’altra per salvare le sue aziende, non gli elettori”.

“Mario Draghi non lo voleva nessuno. Anche Tremonti voleva Grilli. Io mi sono impuntato su Draghi e sono arrivato ad ottenere che fosse il presidente della Bce. Anche Barroso l’ho fatto io”. Lo afferma Silvio Berlusconi a “Bersaglio mobile” di Enrico Mentana. “Spero che Marina decida di non fare questo passo. Lo farebbe in difesa mia ma, sapendo quel che ho dovuto sopportare, non voglio neanche pensare che possa passare quel che ho passato io”.

Quella con Alfano “può essere una convivenza elettorale chiara. In caso di non successo della grande operazione della libertà per avere una chiara maggioranza da soli, allora è giocoforza per noi e per gli altri moderati stare insieme. Se si dividono i moderati perdono”.

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