Invocare la peste rossa, ha fatto male a Grillo
Top

Invocare la peste rossa, ha fatto male a Grillo

Il sindaco di Piombino, spiega la sua opinione sul perchè dell'arretramento del M5s.

Invocare la peste rossa, ha fatto male a Grillo
Preroll

Desk5 Modifica articolo

27 Maggio 2014 - 17.54


ATF

La rivolta evocata da Beppe Grillo contro la sinistra toscana, definita «peste rossa», «si è rivelata un boomerang» per il movimento 5 Stelle. Ne è convinto il neo sindaco di Piombino, Massimo Giuliani (Pd), che è stato eletto con il 55,87% dei voti, e che ha visto dimezzare nelle urne comunali i consensi pentastellati rispetto alle politiche di un anno fa. «Grillo è venuto a Piombino a parlare di una città che conosceva poco e i nostri concittadini lo hanno capito al volo», ha commentato Giuliani, già al lavoro per mettere a punto la sua giunta comunale.

«Il nostro era un risultato nient’affatto scontato, dati i risultati delle precedenti elezioni – spiega Giuliani all’Adnkronos – e le situazioni contingenti. Il movimento 5 Stelle sembrava in rimonta e la crisi occupazionale di Piombino poteva lasciare spazio al voto di protesta o all’astensionismo. Abbiamo lavorato durante un’intensa campagna elettorale per presentare ai cittadini un progetto credibile di città e alla fine i nostri sforzi sono stati ripagati». Beppe Grillo sabato 26 aprile, a pochi giorni dallo spegnimento dell’altoforno dell’acciaierie, si presentò ai cancelli della ex Lucchini radunando circa tremila persone ma pochi operai. In quel comizio attaccò il governatore della Toscana Enrico Rossi ed evocò la «peste rossa» da combattere anche con le urne.

Leggi anche:  M5s, Grillo e Conte allo scontro finale: il comico parla di una lettera al 'limite del ricatto' e voglia di farlo fuori

«Non è bastata la presenza urlata di Grillo – sostiene il neo sindaco – per evitare ai grillini di prendere una batosta alle elezioni europee, addirittura ancora più forte alle comunali. Esprimo simpatia e vicinanza al candidato sindaco dei grillini, ma lo hanno danneggiato i suoi stessi sostenitori, a partire da Grillo, che hanno fatto una campagna a base di urli per sfasciare tutto».

Il neo sindaco Massimo Giuliani, 55 anni, nella vita professionale è un tecnico sportivo, commissario della Federazione nuoto, e come politico vanta dieci anni da amministratore nella precedente giunta comunale di Gianni Anselmi, dove è stato assessore al bilancio, allo sport, ai giovani e all’innovazione tecnologica. «Piombino è una città che ha fatto la storia della grande industria italiana, coesa, dove la classe operaia ha un suo stile e un suo percorso. Quando un operaio sente gridare in modo sguaiato e non sente proposte – analizza Giuliani a proposito della sconfitta elettorale di Grillo – rimane diffidente. Grillo ha commesso un grave errore parlando di ‘peste rossà da noi: quella battuta non è stata casuale, era stata pensata a tavolino. Si voleva spaccare il mondo dei lavoratoratori, la città e dividere una parte del sindacato dai lavoratori, frantumando una cosa che sembrava già frantumata». Per Massimo Giuliani la sconfitta dei grillini a Piombino è stata «cocente», perchè hanno preso «poco più di un quarto dei voti della coalizione di centrosinistra, con Forza Italia al 10%».

Leggi anche:  M5s, Grillo e Conte allo scontro finale: il comico parla di una lettera al 'limite del ricatto' e voglia di farlo fuori

«Noi non abbiamo fatto promesse o proteste – spiega infine il neo sindaco del Pd – ma ci siamo confrontati con la gente per far comprendere il nostro progetto complesso per la città, senza nascondere che è difficile da portare avanti ma che secondo noi è l’unico perseguibile».

Native

Articoli correlati