I grillini di Parma si dividono sul sindaco M5s, Pizzarotti
Top

I grillini di Parma si dividono sul sindaco M5s, Pizzarotti

Il primo cittadino di Parma ha avuto in diverse occasioni, momenti di tensione con Gianroberto Casaleggio e con Beppe Grillo ed erano state chieste le sue dimissioni.

I grillini di Parma si dividono sul sindaco M5s, Pizzarotti
Preroll

Desk5 Modifica articolo

9 Giugno 2014 - 17.49


ATF

Noi attivisti del Movimento 5 Stelle ci dissociamo dalle dichiarazioni degli ultimi mesi dell’Amministrazione comunale di Parma che la collocano sempre più lontano dai principi del Movimento 5 Stelle». Inizia così la lunga lettera del neonato gruppo ‘Amici di Beppe Grillo di Parma e provincià, venti attivisti (anche se c’è chi dice che siano solo cinque) che hanno deciso di uscire dal gruppo ufficiale parmigiano del Movimento 5 Stelle in palese opposizione all’attività dell’amministrazione Pizzarotti.

Oggi, proprio il giorno dopo la vittoria di Livorno, la loro costituzione ufficiale con una lettera non firmata inviata ai media dove si attacca direttamente il primo cittadino di Parma reo, scrivono ancora, di avere messo «troppo spesso in imbarazzo il Movimento con esternazioni e iniziative personali che cerca mediaticamente di giustificare». Poi l’analisi sul voto europeo che «non è stato migliore che nel resto d’Italia» e l’analisi dell’attività amministrative che, scrivono ancora gli scissionisti, «ha allontanato simpatizzanti e paralizzato ogni spinta dal basso, sempre ostacolata da timori di essere imputati di responsabilità personali».

Ed una finale inequivocabile: «Il programma elettorale sottoscritto dall’Amministrazione è stato quasi del tutto disatteso». Immediata la replica della parte del Movimento 5 Stelle fedele al sindaco Pizzarotti. «Ci dispiace che non abbiano firmato quel comunicato preferendo nascondersi dietro l’anonimato, ma è forte il sospetto che siano le cinque persone che nelle scorse settimane hanno abbandonato il nostro gruppo – si legge in una nota – Cinque persone, appunto, contro 80 attivisti che senza chiedere nulla in cambio si spendono per costruire invece che distruggere». «Solo opinioni – le ha bollate Marco Bosi, capogruppo M5s in Comune – di chi non conosce i confini del realizzabile e dell’irrealizzabile. Amministrare è quel confine. Esprimere opinioni nascondendosi dietro un comunicato è invece facilissimo».

Native

Articoli correlati