Vendola assicura: Sel non è morta
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Vendola assicura: Sel non è morta

Il segretario commenta la diaspora di Sinistra ecologia e libertà, dopo la decisione di Gennaro Migliore e Claudio Fava di dimettersi.

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20 Giugno 2014 - 13.21


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«Non ho pensato di dimettermi. Anche se il mio mandato è sempre a disposizione. Per me è stato un grande sacrificio in questi anni correre su e giù, tra il governo regionale della Puglia e il governo del partito. Ma mi ribello al conformismo nei confronti di Renzi e del suo ambiente». Così Nichi Vendola in ha commentato la diaspora di Sinistra ecologia e libertà, dopo la decisione di Gennaro Migliore e Claudio Fava di dimettersi. A Montecitorio si parla di 10-13 parlamentari pronti a seguirli e uscire dal gruppo.

Il segretario ha sottolineato che «Sel non è finita. C’è una spaccatura, una frattura, ma ricominciamo. E ricominciamo da un milione e 200 mila voti che sono frutto dell’investimento nell’Altra Europa con Tsipras».

«Per chi pensa che la vera innovazione sia Renzi, capisco sia difficile sottrarsi all’attrazione – aggiunge -. Non posso che dire bene di Gennaro Migliore, della sua acutezza e intelligenza. Se parlassi male di Gennaro, parlerei male di me stesso. Siamo in una fase di terremoto per tutto il sistema politico italiano».

«Lo constato: Renzi ha una attrazione forte e vincente perchè quel 41% è un monumento alle abilità del nostro premier. Ma noi alle primarie eravamo in contrapposizione alle idee di Renzi, che sono sempre organiche a un impianto liberista. Quando il premier squaderna il suo programma, con Blair come riferimento, ebbene noi siamo nati contro quelle tesi». «Sel non ha affatto esaurito la sua funzione – precisa – e il Pd di Renzi ha bisogno di avere fuori da sé un forte presidio di sinistra. Ma più in generale è l’Italia ad avere bisogno di sinistra».

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