Scintille nel faccia a faccia tra M5s e Pd
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Scintille nel faccia a faccia tra M5s e Pd

La delegazione del Partito Democratico e quella del Movimento 5 Stelle si incontrano di nuovo dopo tre settimane. Presente anche il premier Renzi.

Scintille nel faccia a faccia tra M5s e Pd
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17 Luglio 2014 - 16.17


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Scintille e scontri durante l’atteso incontro tra la delegazione del Partito Democratico e quella del Movimento 5 Stelle, presso la Sala del Cavaliere di Montecitorio. I due partiti si sono incontrati per discutere sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale. Roberto Speranza, Alessandra Moretti e Debora Serracchiani sono i tre dem che hanno partecipato all’incontro.

Inizialmente l’appuntamento era stato fissato per le 14 ma il Pd ha chiesto di rinviare di un’ora, come ha fatto sapere il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio su Twitter: “Il Pd ha chiesto di spostare alle 15:00 l’incontro #chefatica”.

L’incontro, come avvenuto anche il 25 giugno scorso, è stato trasmesso in diretta streaming. Il premier Matteo Renzi si è presentato a sorpresa al faccia a faccia.

Il dibattito

Di Maio, preferenze hanno vizi ma reintrodurle – “Dal nostro punto di vista ci sono punti importanti da cui non si può prescindere”, tra cui quello dell’introduzione delle preferenze nella legge elettorale. Così Di Maio ha aperto l’incontro tra M5s e Pd. “Dopo otto anni di Porcellum” si deve tornare alle preferenze, afferma Di Maio, che distribuisce alla delegazione Pd uno schema con le proposte 5 Stelle. “Io che sono del Sud so che le preferenze hanno alcune degenerazioni ma questo non significa che non si possono usare controbilanciamenti”.

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“Voi parlate di certezza della vittoria, a noi interessa la stabilità”, ha detto Di Maio nel mettere l’accento sulla stabilità dei governi più che sulla governabilità. “Il doppio premio di coalizione dà instabilità – aggiunge Toninelli – Diamo stabilità alla governabilità con il doppio turno di lista”.


Di Maio, rispondete; Serracchiani, no mercimonio
– Botta e risposta tra Luigi Di Maio e Debora Serracchiani: “Noi vorremmo capire se c’è la disponibilità a discutere di preferenze?”, afferma l’esponente cinquestelle. “Siete disposti a cedere sulle preferenze in cambio della governabilità?”, insiste il vicepresidente della Camera. Immediata la replica della governatrice dem del Fvg “Perché dovremmo fare un mercimonio della riforma?”.

Toninelli, essenziale norma anti-condannati -“Abbiamo rinunciato alle preferenze negative che per noi erano un punto importante e ci accontentiamo quantomeno di eliminare i condannati dal parlamento”. Lo ha affermato il deputato grillino Danilo Toninelli nel corso dell’incontro. “Altro punto è la prassi non accettabile che un capo politico si presenti come in più circoscrizioni e poi possa scegliere dove prendere il seggio”, ha aggiunto Toninelli.

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E poi ha detto: “Il M5s presentiamo una proposta alternativa di sistema elettorale. Il primo punto è un proporzionale senza soglie di sbarramento per colmare un deficit di rappresentatività dato dal doppio turno. Al primo turno vince chi prende un voto più del 50%, altrimenti c’è il ballottaggio”.

Renzi a M5s: non siamo così lontani – “Vogliamo tenerla aperta o no la discussione” sulle riforme costituzionali “e se sì quali sono i punti su cui voi non accettate totalmente nessun tipo di accordo?”, ha domandato il premier Matteo Renzi alla delegazione grillina. Poi ha affermato: “Non credo che siamo così lontani” nel merito della riforma.

“Se dovessi scegliere tra preferenze e primarie per legge personalmente sarei per la preferenza. Si è arrivati ad accordo che non le prevede tanto che come Pd facciamo le primarie: alcuni dicono di farle per legge, dobbiamo capire se M5S è disponibile ad avere un meccanismo del genere. Personalmente non sono convinto di questo sistema perché ha un costo per lo stato”, ha aggiunto Renzi.

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Poi ha detto: “Ragionevolmente in 15 giorni si chiudono” le riforme costituzionali al Senato. “Se continua l’ostruzionismo, ci vorranno al massimo 15 giorni, da quando si inizia a votare, lunedì prevedibilmente. Il giorno dopo siamo pronti a discutere della legge elettorale al Senato”.

Di Maio a Renzi, state temporeggiando – Di Maio ha poi detto: “Noi vi abbiamo fatto questa proposta che è pubblica da lunedì scorso. Da allora non avete avuto modo di incontrarvi con i partiti che fanno parte della maggioranza? Qui c’è tutta la buona volontà, ma venire e dire che portiamo a casa” le carte “perché vogliamo riflettere, a me pare temporeggiare”.


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