Cronache dalla nuova Demorenzia Matteana
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Cronache dalla nuova Demorenzia Matteana

Il premier è un politico di vecchio corso ma recita il ruolo di chi irride la politica e si rivolge direttamente ai cittadini. [Enrico Pianetta]

Matteo Renzi
Matteo Renzi
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27 Settembre 2014 - 12.38


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di Enrico Pianetta

Matteo Renzi parla sempre direttamente ai cittadini. Quando riceve delle critiche, nel replicare non si rivolge al suo interlocutore ma si spiega con gli elettori.

Non replica al Sindacato ma dice ai cittadini che il Sindacato non lo impensierisce per le critiche o per le minacce di manifestazioni e dice ai cittadini che è il Sindacato che deve cambiare.

Non replica alla minoranza interna al suo partito ma dice ai cittadini che la sinistra Pd è conservatrice e che nulla puó fare contro di lui e contro il suo elettorato che gli ha chiesto con le elezioni di cambiare e rammodernare il Paese.

Quando parla in Parlamento non si rivolge ai Parlamentari ma parla, attraverso la tv, al popolo italiano; parla sempre ‘a braccio’ per essere piú persuasivo ed efficace mediaticamente.

I Parlamentari lo ascoltano ma lui non si rivolge a loro come non si rivolge ai sindacalisti, ai politici del suo partito perchè sa che tutti costoro sono poco considerati agli occhi dei cittadini e non ritenuti affidabili.

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Come una palla di mortaio supera chi gli sta davanti, considerato come ostacolo, e va a colpire direttamente il cuore popolare. Renzi cosi facendo, pur essendo un politico di vecchio corso, si chiama fuori dalla palude della politica politicante con i suoi riti le sue inefficienze.

Ci tiene a non essere Parlamentare e la considera una medaglia da mostrare per far capire che lui è diverso. Vuole mantenere un filo diretto e continuo con i cittadini, con un modo colloquiale molto informale e con contenuti semplici ed immediati.

Sono contenuti costantemente annunciati e di tale evidenza e ovvietà, che necessariamente non possono che ottenere una ampia e incondizionata condivisione.

Chi è contro la speranza di avere un Paese migliore? Chi è contro un futuro migliore per i giovani? Chi è contro uno sviluppo che offra piú lavoro? Chi non condivide un Paese con meno burocrazia? Meno tasse, meno costi dell’apparato pubblico, piú giustizia, ecc ecc.

Lui dice che è al Governo, che gli italiani gli hanno dato il loro consenso, per fare tutto ció. E continua costantemente a ripeterlo alternando gli argomenti, ma sempre con la stessa enfasi, con lo stesso impeto, con la stessa foga e giovanile determinazione.

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È aiutato in questo da un gruppo di persone- ministri, parlamentari, collaboratori – che lui ha scelto e che ripetono con gli stessi toni i suoi argomenti, nei convegni e vari talk show televisivi cui partecipano.

Siamo di fronte ad un martellamento mediatico renziano permanente e continuo: una vera e propria occupazione della Nuova Demorenzia Matteana. Poco importa che la situazione economica e sociale abbia difficoltà a migliorare.
Poco importa che l’opposizione parlamentare, quella responsabile, per una lungimirante politica dovuta a questioni contngenti, non possa essere incisiva ed efficace.

Resta il fatto che lo spettacolo permanente della nuova Demorenzia piace e permette a tutti di sperare e di non drammatizzare una situazione sempre piú difficile, a volte tragica. È una favola bella che ci narcotizza e ci permette di andare avanti orgogliosi di pensare di vivere nel paese piú bello del mondo con un Primo Ministro giovane , brillante e simpatico che pur in tempi difficili ci permette di sperare e di tirare a campare con l’obiettivo di cambiare veramente.

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In fondo ‘meglio tirare a campare che tirare le cuoia’, come diceva quell’ineffabile Maestro della “ambiguità costruttiva” che era Giulio Andreotti e che conosceva la nostra vera anima popolare.

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