Renzi: quando D'Alema mi attacca guadagno consensi
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Renzi: quando D'Alema mi attacca guadagno consensi

Dopo la spallata sull'articolo 18, il presidente del consiglio rilascia l'immancabile intervista a Ballarò: faremo la nostra riforma sul lavoro.

Matteo Renzi
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30 Settembre 2014 - 19.50


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«Massimo D’Alema se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: tutte le volte che parla, guadagno un punto nei sondaggi». Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ha commentato così, nell’immancabile intervista rilasciata a Ballarò e anticipata da Rainews24, le parole poco lusinghiere che ha avuto nei suoi confronti Massimo D’Alema, che ha chiesto al governo meno spot e più concretezza. «Grande stima e rispetto per D’Alema – ha detto il premier – però per piacere evitiamo di continuare con le polemiche e con le assurdità. Con Berlusconi abbiamo fatto un patto per la legge elettorale e per la riforma della Costituzione perché le riforme si scrivono tutti insieme. Poi stiamo governando noi che, con tutti i nostri limiti, siamo un partito che sta cercando di cambiare l’Italia e di fare quelle cose che in 20 anni non sono state fatte».
Ha spiegato poi Renzi, sempre in polemica con l’ex presidente del consiglio: «Se quando al governo c’era D’Alema avessimo fatto la riforma del lavoro come hanno fatto in Germania o nel Regno Unito non saremmo ora a fare questa discussione».

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Nell’intervista rilasciata al programma di Giannini in onda su Rai3, Renzi ha voluto continuare la polemica con i sindacati: «Negli anni in cui si creava precariato i sindacati non c’erano. Tornano in piazza ora? Bene! Viva! Che bello! Io nel frattempo non mollo e continuo a cercare di cambiare un Paese che ha bisogno di avere forse un po’ meno discorsi astratti e un po’ più proposte concrete come stiamo facendo noi».

Inoltre, il premier ha parlato anche del patto del Nazareno stretto con Forza Italia, sottolineando che al governo c’è il Pd, nonostante l’alleanza con i forzisti: «Con Berlusconi abbiamo fatto un patto per la legge elettorale e per la riforma della Costituzione perché le riforme si scrivono tutti insieme. Poi stiamo governando noi che, con tutti i nostri limiti, siamo un partito che sta cercando di cambiare l’Italia e di fare quelle cose che in 20 anni non sono state fatte».‏

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