Nel deserto della politica, al Sud vince una camicia verde
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Nel deserto della politica, al Sud vince una camicia verde

Paradossi italiani, dove il deputato leghista Marco Marcolin si è candidato a sindaco di Agrigento. [Tancredi Omodei]

Marco Marcolin
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6 Ottobre 2014 - 14.51


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di Tancredi Omodei

Sono tanti i segnali che ci dicono la difficoltà e il disagio del nostro tempo. dello smarrimento che è capace di alzare il coperchio del bidone della spazzatura per metterci la ragione. Uno di questi è il risultato del sondaggio fatto da un giornale on line siciliano.

Ogni sette giorni decide il siciliano della settimana. E sapete chi ha vinto la gara della settimana? Il deputato leghista Marco Marcolin. Non sappiamo quali legami possa avere il parlamentare leghista con l’Isola, se mai c’è stato, certo fa riflettere che abbia vinto lui la gara. Sol perchè si è candidato a sindaco di Agrigento e tra i candidati a sindaco di Agrigento è stato il più votato. Incredibile ma vero. Vero perchè da decenni la Città dei Templi passa da un governo locale catastrofico ad un altro, con sindaci ricchi soltanto di mediocrità ed incapacità.

A dirlo, i risultati. Una città allo sbando economico, con servizi indegni, con standard di invivibilità certificati. Da una parte una bella collezione di mediocrità al governo della città; mediocrità che hanno fatto perdere tutti i treni ad un territorio con ricchezze ineguagliabili, dall’altra – è il caso di dirlo, perchè le colpe siano ben distribuite – una popolazione sostanzialmente incapace di indignarsi.

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Nella marmellata dell’indifferenza, ci sono – è vero – lampi di impegno, di resistenza e di coraggio: i giovani che hanno ripreso e riportato alla vita quartieri degradati e abbandonati del centro storico; i giovani che danno tutto per fare nascere e crescere germogli di cultura in una città che ha l’obbligo storico di farlo; i giovani che hanno dato vita a splendide iniziative per chiedere alla politica di riaprire una straordinaria cattedrale puntellata dentro e fuori per una frana inarrestata.

Anni di chiusura in una sostanziale indifferenza, se non ci fossero un bravo arcivescovo e un gruppo di giovani artisti a resistere e a non arrendersi. E dopo decenni di mal governo, sprechi, ruberie, oscenità, miserie, ecco Marco Marcolin.

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