Renzi: l'Europa rischia di diventare la Cenerentola del mondo
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Renzi: l'Europa rischia di diventare la Cenerentola del mondo

Matteo Renzi, durante l'incontro sul semestre dell'Unione Europea in Senato, lancia l'allarme: serve subito un cambiamento.

Matteo Renzi
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1 Dicembre 2014 - 17.17


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“Non vogliamo trasformare l’Ue nel nostro alibi: sappiamo che dobbiamo fare le riforme che abbiano iniziato”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo ad un incontro sul semestre Ue. “Abbiamo discusso in queste aule delle riforme”, quella fiscale, Pa, del lavoro, giustizia civili, della scuola, oltre a quella costituzionale e elettorale. “L’Italia sta cambiando e non ha paura cambiare”, ha aggiunto.

“O l’Ue cambia verso in direzione economica oppure rischia di diventare la cenerentola dei paesi globali: il mondo corre, anche se un po’ più piano e l’Europa è in una fase di sostanziale stagnazione, a crescita quasi bloccata – ha aggiunto il premier – Senza la flessibilità l’unione delle due Germanie non sarebbe stata possibile. Quella flessibilità richiesta dal 2003, fu approvata da un semestre italiano e consentì di violare quel limite del 3% in cui noi continuiamo a credere”.

L’accoglienza “indiscriminata favorisce il razzismo e la xenofobia: dobbiamo avere regole ed il Mediterraneo non può essere un cimitero, considerato una frontiera lontana dall’Europa”. Serve una politica del “Mediterraneo oppure non ci sarà battaglia vincente all’immigrazione selvaggia”.

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Per il premier “l’Unione europea non può diventare solo un terreno di scontro fra ragionieri che ragionano dello ‘zero virgola’ ma deve diventare la casa della politica di tutti altrimenti nessuno avrà un futuro”.

Il piano Juncker “va nella direzione giusta come metodo, finalmente sottolinea la necessità di fare investimenti ma a nostro giudizio va rafforzato e incoraggiato: c’è ancora un po’ di timidezza nell’affrontare la sfida degli investimenti. L’Europa vive una profonda fase di stagnazione, economica, ma ancora più importante di ideale: l’antieuropeismo è un movimento che sta crescendo in tutti i paesi. Esiste un grave problema di disaffezione. L’Europa ha bisogno di correre inserendo una marcia maggiore: se noi stiamo fermi, gli altri non aspettano”.

Il premier Matteo Renzi ha giudicato positivamente il semestre di presidenza italiana Ue anche se su alcuni dossier, come il Made in o l’accordo di libero scambio Ue-Usa “avrei voluto correre di più”. La fase di “transizione ha caratterizzato nel bilancio del semestre un rallentamento dei dossier”: “larga parte del tempo è stata dedicata allo sblocco dello stallo istituzionale” e al processo di transizione che “si conclude oggi” ha detto facendo gli auguri al presidente Tusk che “oggi diventa presidente del Consiglio europeo”.

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