Civati chiama i suoi a Bologna con il Patto del non Nazareno
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Civati chiama i suoi a Bologna con il Patto del non Nazareno

Il leader della minoranza Pd terrà un incontro domani alla Scuderia in Piazza Verdi, dove spiegherà il suo modello: una porta aperta al cambiamento

Pippo Civati
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12 Dicembre 2014 - 21.30


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Pippo Civati chiama i suoi a Bologna, dove domani il leader della minoranza Pd presenterà quello che lui chiama il Patto del non Nazareno. “Non vi stupiremo con mosse spregiudicate, velocissime, roboanti o polemiche, domani a Bologna. Né parleremo di correnti e correntine. ‘Possibile’ è una porta aperta sul cambiamento. Presenteremo un Patto-non-del-Nazareno con i cittadini, sui principi fondamentali della democrazia e della rappresentanza che sola dà un senso alla politica”.

Ci occuperemo -aggiunge- di riforme, per ribadire la necessità che gli elettori scelgano gli eletti e non siano i politici a farlo, nominando se stessi. Illustreremo il risultato della nostra ricognizione, e scopriremo cosa votano gli elettori di centrosinistra, chi vota il Pd, chi non lo vota più, chi non vota e basta”.

Semestre europeo. “Avvieremo -prosegue- un nuovo semestre europeo, dopo quello mancato che sta terminando, per promuovere una grande riflessione, in Italia, con i protagonisti di tutte le sinistre europee e le forze di progresso, sulla questione del debito, della sostenibilità e di una via d’uscita dalla crisi che ancora non si vede e che non si trova certo nelle proposte che l’esecutivo ha sbandierato: verso una conferenza europea sul ‘debito’ e sulle regole che sovrintendono dal punto di vista economico e finanziario l’Unione europea”.

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Confronto. Civati annuncia un confronto con le forze del lavoro e della produzione, “dopo mesi di polemiche in cui il principale partito di sinistra ha voluto collocarsi sulle tradizionali proposte della destra che ha governato il Paese negli ultimi vent’anni”. Inoltre, si parlerà di legalità, lanciando il secondo ‘Giorno legale’, “in cui portare all’attenzione proposte ancora più precise e impegnative, dopo l’escalation di questi mesi, con le vicende del Mose, dell’Expo, di Mafia Capitale.

Annunciato anche un percorso culturale e politico e amministrativo per un’Expo contro la fame, in Italia e nel mondo. E ancora: modello di sviluppo “diverso dal tremendo Sblocca-Italia, che muova dall’efficienza energetica e da una mobilità ripensata”; una campagna europea contro i paradisi fiscali.

Modello francese. “Presenteremo -prosegue Civati- un pacchetto di proposte per arrivare alla legge di parità sul modello francese”, “parleremo di povertà e di miseria” e “scriveremo un progetto di governo che in Italia ancora non c’è”. “Meno promesse-cambiali, meno annunci, meno comunicazione fine a sé stessa e al proprio consenso -conclude- più sostanza e più partecipazione.Non sarà un progetto solo a parole, ma di mobilitazione, perché le azioni proposte si diffondano, siano assunte dagli enti locali, entrino nel dibattito pubblico e si affermino come condizioni del cambiamento, in profondità e chiarezza.”

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