Renzi in Direzione: Pd colpevole se si fallirà sul Colle
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Renzi in Direzione: Pd colpevole se si fallirà sul Colle

Il premier ha affrontato i temi delle riforme, dalla legge elettorale passando per la delega fiscale senza tralasciare il tema della crisi.

Renzi in Direzione: Pd colpevole se si fallirà sul Colle
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16 Gennaio 2015 - 17.41


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“Tutti gli elementi ci fanno pensare che il 2015 sarà decisivo”. Con queste parole il premier Matteo Renzi ha aperto oggi la Direzione nazionale del Pd, convocata “in modo permanente fino all’elezione del presidente della Repubblica”. La nomina della più alta carica dello Stato è ovviamente la prima e più importante questione da affrontare. Ma il premier ha affrontato anche il tema delle riforme. In particolare, ha esordito il premier, con la riforma elettorale l’Italia è “a un passo” da una “svolta storica”. “Ne abbiamo discusso tante volte, non è questa la sede per riaprire la discussione. I punti che ci uniscono sono ormai molto molto numerosi, a un passo dal risultato finale.

Sul tema della legge elettorale – ha aggiunto – siamo sostanzialmente in condizioni di adoperare una svolta storica”, perché “rende l’Italia molto più stabile di tutti gli altri” paesi. “E’ una legge elettorale – ha rimarcato il segretario Pd – che consegna al partito che vince la responsabilità di governare”.

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Quanto alla delega fiscale, “il 20 febbraio vareremo i decreti fiscali in tutta la loro interezza, nonostante le polemiche su un articolo”, ha detto Renzi riferendosi alle critiche alla norma salva-Berlusconi. Le nuove misure “portano una rivoluzione nel rapporto col fisco: semplicità, chiarezza, fatturazone telematica scritta e una gigantesca lotta all’evasione – ha scandito il segretario del Pd -, noi non siamo stati leggeri con evasione e corruzione tutt’altro, ma non servno più norme bisogna invece rendere più semplici e più evidenti i responsabili”.

E sul Colle ha detto: “Noi siamo pronti a discutere su tutto, a partire dalla scelta del presidente della Repubblica”, ha evidenziato Renzi, precisando che “la disponibilità alla discussione non è un optional: siamo pronti a discutere con tutti”. Alla vigilia del “primo voto formalizziamo la proposta del Pd riunendo i grandi elettori. Prima ci sarà un giro con gli altri partiti” fatto da una delegazione formata da capigruppo, vice segretari e presidente”, ha spiegato il leader del governo, prima di mandare un messaggio alle correnti del Pd e agli esponenti degli altri partiti: “Niente ironie e demagogie, il presidente della Repubblica si fa cercando di coinvolgere tutti. Nessuno ha il diritto di mettere veti, nemmeno tra di noi”.

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Renzi ha anche annunciato di voler mettere mano anche al sistema creditizio: “Non possiamo intervenire sul numero dei banchieri come sui parlamentari, ma c’è bisogno di semplificare il sistema: ci sono moltissime banche e pochissimo credito, soprattutto per i piccoli, e le piccole e medie imprese sono il cuore del nostro sistema e vanno incoraggiate”. E quindi “nelle prossime settimane vareremo un provvedimento sul credito”.

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