Salvini gela Tosi: chi è contro Zaia è fuori dalla Lega
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Salvini gela Tosi: chi è contro Zaia è fuori dalla Lega

Il segretario della Lega si scaglia contro il sindaco di Verona: il tempo degli abbracci sembra finito ormai.

Salvini e Tosi
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24 Febbraio 2015 - 14.55


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“Su Zaia non si discute”, dice il leader lecghista a RepubblicaTv. “Chi lo mette in discussione si mette fuori gioco. Se c’è qualche leghista che ha tempo da perdere per beghe interne si accomoda fuori”.

E’ guerra aperta nella Lega tra il segretario Matteo Salvini e il sindaco di Verona Flavio Tosi dopo che il sindaco di Verona ha ventilato la possibilità di candidarsi alle regionali in Veneto contro il collega di partito, il governatore Luca Zaia. Salvini avverte: chi attacca Zaia è fuori dalla Lega.

“Se Salvini decidesse per espellermi? Spetta al consiglio federale – dice Flavio Tosi a ‘Un giorno da pecora’ – in ogni caso ognuno si assume le sue responsabilità”. “Dicevano che ero fuori dalla Lega perché ero contro la secessione adesso è più secessionista nessuno”.

“Chiunque perda tempo – ha detto anche in mattinata Salvini a Rtl 102.5 – in questo momento per fare polemica e mettere in discussione Zaia danneggia non Salvini, ma il futuro del Veneto, e non lo farà più”. Polemizzare su Zaia è “una follia”. Un atteggiamento, aveva attaccato ieri, che, tra l’altro, finisce per favorire la candidata del centrosinistra nella regione, Alessandra Moretti.

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“Io penso che la gente, i cittadini, hanno ben altri problemi che non seguire le beghe politiche, e chi ci ascolta in questo momento e vive in Veneto ha il problema delle strade, delle scuole, degli ospedali e di un aiuto per la propria azienda. Quindi io mi sono incavolato con Tosi perché in un momento in cui bisogna usare tutte le energie per lavorare, il Veneto è la regione migliore d’Italia per la Sanità e solo l’anno scorso ha aiutato 7.000 aziende tramite Veneto Sviluppo, fare polemiche su Luca Zaia, governatore che ci invidiano tutti, mi sembra una follia”, sottolinea il leader del Carroccio.

Se Tosi non dovesse venire sabato alla manifestazione, si incavolerebbe ancora di più? Prenderà provvedimenti? “È una questione di rispetto, noi sabato – risponde Salvini – facciamo una manifestazione alle 15.00 in Piazza del Popolo a Roma per una politica diversa rispetto a quella del Governo Renzi. Sulle tasse, sulle partite IVA, sui medici specializzandi, sull’immigrazione fuori controllo, e la gente che viene lo fa pagando di tasca sua il pullman, la macchina, il treno.

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C’è gente che partirà alle 5.00 del mattino da Belluno, da Cuneo, da Bolzano, ed è gente che ci mette i soldi perché ci crede e vuole mandare a casa questo Governo disastroso, e un dirigente che ricopre delle cariche grazie alla Lega e prende dei soldi grazie alla Lega non può dire ‘mah, non so se vengo’. Noi dirigenti dobbiamo essere in prima fila e metterci il doppio dei quattrini”.

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