Il premier Matteo Renzi, in un’intervista al settimanale L’Espresso in edicola domani, è tornato a puntare il dito contro il suo predecessore, Pier Luigi Bersani. E su di lui ha detto: “La sua battaglia su dettagli della legge elettorale e’ incomprensibile. So che nel Pd c’è una parte dice di no a tutto per principio. Faccio le riunioni? Troppo poco. Non faccio le riunioni? Vuol dire che decido da solo. Mi sembra il modello ‘Cara ti amo’ di Elio e le Storie Tese: se resto in casa mi opprimi, se esco dici che questa casa non e’ un albergo…”.
Il premier ha poi aggiunto: “Nel Pd c’è chi ha combattuto una vita per il doppio turno senza ottenerlo, noi ci siamo riusciti. Il premio alla lista vuol dire vocazione maggioritaria”.
“Le preferenze? Ci sono, per di più di genere. Se mi avessero detto all’inizio che facevamo una legge elettorale così non ci avrei creduto neppure io! Percio’ questo continuo rilancio non lo capisco più. Me lo spiego solo con la necessita’ di tenere il punto. Ma lo facciano sulla povertà, sul lavoro, sul modello educativo del Paese, sulla Rai, non per togliere i candidati di collegio e tornare alle liste bloccate!”.
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