“Mi auguro che il risveglio della coscienza europea dopo la tragedia d’inizio aprile non si riveli effimero. Noi faremo la nostra parte con forza e con tranquillità. Nelle settimane scorse c’è stata l’adozione di un principio di solidarietà, speriamo che non sia stato un fuoco di paglia sommerso da un mare di egoismi”. Lo ha dichiarato in un’intervista il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, secondo cui “bisogna condividere l’accoglienza e le azioni dirette contro gli scafisti”.
“Siamo al lavoro – ha spiegato Gentiloni a proposito della missione europea antiscafisti – per concordare i termini di una richiesta delle autorità libiche, a partire da quelle di Tobruk riconosciute a livello internazionale”.
“La conquista di Ramadi – ha dichiarato il ministro – dopo 18 mesi d’assedio, anche per il mix di azioni terroristiche e militari con cui è avvenuta, avrà ricadute propagandistiche importanti. Dobbiamo mostrare alle forze regolari irachene la vicinanza della coalizione anti-Daesh. La risposta non può essere affidata solo alle milizie sciite. Il loro contributo è utile, ma resta fondamentale – ha aggiunto – quello delle forze regolari irachene e della comunità sunnita, che non possiamo regalare ai terroristi. La coalizione, che si riunirà nelle prossime settimane a Parigi, deve continuare il proprio impegno anche con azioni che dimostrino la capacitaàdi colpire sul terreno come quella in cui è morto Abu Sayyaf, ovvero il ministro del Petrolio’ dell’Isis”.