Vola Salvini, risorge M5s, traballa Renzi
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Vola Salvini, risorge M5s, traballa Renzi

Renzi paga lo strappo con la minoranza Dem. Salvini trionfa in Veneto e la Lega si afferma in Umbria e Toscana. M5s a livello nazionale è al 20%.

Matteo Salvini e Matteo Renzi
Matteo Salvini e Matteo Renzi
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1 Giugno 2015 - 09.33


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Il Pd ha conquistato 5 regioni ma, nonostante il vice segretario Lorenzo Guerini si sia affrettato a definirlo un “importante risultato”, il partito di Matteo Renzi ha sofferto più del previsto. La bruciante vittoria di Forza Italia in Liguria ha messo in evidenza che lo strappo con la “sinistra masochista”, come il premier-segretario l’ha più volte definita, è capace di far perdere le elezioni, anche roccaforti storiche. La Lega, dopo la campagna a tappeto del leader Matteo Salvini, ha ottenuto una buona affermazione, soprattutto al centro e il leader del Carroccio adesso può rivendicare la leadership del centrodestra. Anche il vecchio leone, Silvio Berlusconi, può dirsi soddisfatto: il centrodestra, quando è unito, può dare fastidio a Matteo Renzi. Bene anche il Movimento cinque stelle che in tutta Italia si stanzia sul 20%, con punte in alcune zone come Genova, dove la più giovane candidata governatrice, Alice Salvatore, ha sfiorato i, 25%. I pentastellati sono addirittura il primo partito in tre regioni.

Renzi: troppi errori e divisioni. Il premier pensava di poter ottenere un risultato tennistico, 6 a 1, e invece ha perso la Liguria. Ministri e stato maggiore del Pd si sono riuniti al Nazareno e hanno atteso i risultati. “Tutti i sondaggi erano sbagliati”, hanno spiegato i dirigenti dem che, pur mantenendo la cautela, hanno subito capito, fin dai primi exit poll, che la situazione non era così rosea come si potevano immaginare. “La sinistra in Liguria è riuscita nell’obiettivo di azzopparci”, è l’analisi dei fedelissimi del premier. Renzi, arrivato verso mezzanotte alla sede del partito si è distratto, giocando alla play station con Matteo Orfini. Ma il nervosismo è evidente già nella reazione via tweet ai primi commenti di Sergio Cofferati. Il premier ha avuto una conferma: la “sinistra masochista e estremista” e Luca Pastorino il “Bertinotti 2.0” sono riusciti a mettere i bastoni tra le ruote al Pd in una roccaforte rossa come la Liguria. Ma “non è un voto sul governo”, hanno subito spiegato a poche ore dalla chiusura delle urne Matteo Orfini e Ettore Rosato. E il premier, parlando con i fedelissimi, ha già annunciato che, dopo questo risultato, che ridimensiona la vittoria alle europee, è “ancora più convinto di prima”.

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Cresce la Lega, Berlusconi: uniti, si vince. La Lega Nord e Matteo Salvini hanno fatto un altro passo avanti verso la conquista della leadership del centrodestra. Ma Silvio Berlusconi è convinto e lo ha ribatito anche tramite Renato Brunetta: “Solo uniti vinciamo”. La Lega però ha superato di gran lunga Forza Italia e si è attestata in molte regioni come il secondo partito. Sorprendente l’affermazione del Carroccio in Toscana e Umbria. Ad allarmare l’ex Cavaliere però non è solo l’avanzata della Lega, ma anche l’astensionismo: “Berlusconi è preoccupato dall’affluenza ma sa anche che se fosse andato a votare il 10-20% in più, quei voti sarebbero andati a noi”, ha spiegato Brunetta. Evitata la debacle, con la vittoria in Liguria, Fi è uscito dalle urne ancora ridimensionato e in Veneto ha a stento superato il 5%.


Esultano i pentastellati: risultato esaltante
Nonostante una campagna elettorale sotto tono, il Movimento Cinque stelle si è confermato come una forza politica radicata nel Paese: il partito è riuscito a confermare il 20% a livello nazionale. Per questo i big dei pentastellati hanno subito sottolineato che è stato un “risultato esaltante”. Alice Salvatore, candidata a Genova, ‘feudo’ di Beppe Grillo, in alcune aree della città ha sfiorato il 25%. “Siamo – ha commentato Luigi Di Maio – un movimento in ascesa. Quello di oggi è un risultato esaltante”. “Siamo la prima forza politica in tre Regioni – ha affermato – e le nostre campagne elettorali sono state fatte con 15mila euro a fronte, ad esempio, dei milioni di euro spesi in Campania da De Luca e – aggiunge – questi risultati sono realizzati con candidati sconosciuti che non sono portatori di voti”.

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Grillo: grazie a chi ha ridimensionato Renzi. “Un grazie a chi ha ridimensionato il partito dell’innominabile e lo ha portato a percentuali più consone (metà rispetto alle europee) alla sua (non) azione di governo. Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l’arroganza”. Così, dalle pagine del suo blog, Beppe Grillo ha commentato i risultati delle elezioni Regionali, festeggiando il buon risultato ottenuto dal movimento e la sconfitta di Renzi in Liguria.

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