Emergenza migranti, l'Ue volta le spalle
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Emergenza migranti, l'Ue volta le spalle

Si lavora per trovare un compromesso in vista del vertice del 25 giugno. L'Italia attacca: 'La proposta della Commissione è il minimo che si possa accettare'.

Nella foto, migranti
Nella foto, migranti
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13 Giugno 2015 - 11.59


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L’Unione europea ha stretto la morsa sui rimpatri dei migranti in vista del vertice dei leader, che si svolgerà il 25 e 26 giugno 2015. Nella bozza delle linee guida per il vertice, c’è una spinta sull’acceleratore per quanto riguarda la politica dei migranti economici. Nel testo, secondo le prime indiscrezioni, è prevista “la mobilitazione di tutti gli strumenti per promuovere le riammissioni dei migranti economici illegali nei Paesi di origine e transito”.

Tra i vari punti, c’è anche “il rafforzamento del ruolo dell’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex; una velocizzazione dei negoziati con i Paesi Terzi (non solo quelli in prima linea); lo sviluppo di regole nel quadro della convenzione di cooperazione di Cotonou; il monitoraggio dell’attuazione degli Stati membri della direttiva sui rientri”.

Sempre nel testo è prevista anche “l’assistenza per l’attuazione degli accordi di riammissione, in particolare sviluppando gli strumenti per rinforzare i programmi dei rientri volontari e aiutare a creare posti di lavoro nei Paesi di origine”.

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Nella bozza è stato lasciato però uno spazio vuoto al capitolo riguardante i ricollocamenti intra-Ue dei migranti ospitati al momento da Italia e Grecia in attesa, hanno spiegato fonti Ue, “della discussione al consiglio Affari interni” di martedì 16 giugno 2015 a Lussemburgo.

La strada è già in salita per Italia e Grecia che al momento stanno fronteggiando da sole l’emergente con i 40mila siriani e eritrei, che hanno richiesto protezione internazionale. La maggior parte dei paesi europei infatti non vuole sentir parlare di ricollocamento dei migranti. Il presidente Jean Claude Juncker ha dichiarato, ammonendo i paesi Ue: “Se la solidarietà europea ha una chance di manifestarsi con fermezza e generosità è sull’immigrazione”, ma non ha parlato di quote. “I governi devono ripartirsi in modo equo e solidale chi chiede protezione internazionale. Persone che non possono essere lasciate alle sole cure di Italia, Grecia, Spagna e Malta. E’ un problema di ciascun europeo” ha aggiunto.

Intanto per l’Italia la proposta della Commissione europaea è “il minimo che può essere accettato”. La questione è delicata perché se dovesse saltare la solidarietà di tutti i paesi Ue potrebbe essere bocciato l’intero pacchetto o quanto meno sarebbe interamente da rivedere.

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