“Io sto con Tsipras. Stare con lui vuol dire stare con la democrazia”. Parola di Daniela Santanchè che, premette: “E’ lontano da me anni luce sul piano politico, sia chiaro, nulla ci accomuna, tranne un punto – afferma -. La difesa della democrazia. Sia lui che noi troviamo inaccettabile l’Europa dei tecnocrati, basta con la Merkel che decide da padrona e noi sudditi li’ a subire”.
Santanchè rievoca le “ferite del 2011, quando la signora Angela con qualche compagno di merenda italiano, da Napolitano a Monti a Passera, si è messa in testa di far cadere il governo legittimamente eletto e guidato da Berlusconi”. Anche per lei il referendum sulle proposte dei creditori “è necessario e opportuno e anche io voterei no. Che è un no a questa Europa a trazione Merkel e austerity”. E anche se con la Cancelliera Fi ha in comune la militanza nel Ppe, “ci hanno rotto! – dice – Lei, Juncker, la Lagarde. Piccoli uomini e piccole donne guidati da piccoli interessi particolari”.