“L’Italia – ha detto il capo dello Stato – è un Paese pronto a proteggere i propri cittadini e che intende continuare a battersi con determinazione” per la liberazione dei due marò. Sulla stessa linea il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. “Confermo l’impegno del governo per difendere le ragioni dei Marò Massimiliano Latore e Salvatore Girone nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”.
Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel suo discorso alla conferenza XI conferenza degli Ambasciatori che oggi è domani vedrà impegnati 134 capi missione sul tema “Diplomazia per l’Italia”.
Presenti, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della pubblica Istruzione Stefania Giannini, l’alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, il generale Claudio Graziani, capo di stato maggiore della Difesa, il direttore del Dis Giampiero Massolo, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Chiuderà domani pomeriggio il premier Matteo Renzi.
Il presidente sull’Unione europea: L’accordo di Bruxelles sulla Grecia “è stato positivo”, ma “non possiamo nascondere la sensazione dell’affievolimento dei legami di solidarietà” che si sono evidenziati in queste settimane. “Dobbiamo liberare l’Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti” e l’Ue deve uscire da “una proiezione esclusivamente interna” che trascura “il proprio ruolo globale e le minacce esterne”.
Italia in prima linea contro l’Isis. “L’Italia è al fianco dei Paesi che, sull’altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l’oscurantismo e l’inciviltà”. Il terrorismo fondamentalista è “un fenomeno grave che va affrontato in modo giusto. Con fermezza e determinazione, respingendo le pulsioni islamofobiche”. Perché, conclude, il terrorismo “è un buco nero di umanità”.
Massimo impegno per rapiti. “L’impegno italiano resta massimo” per ottenere la liberazione dei quattro tecnici italiani rapiti in Libia e anche per padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria nel 2013. Lo ha garantito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina.
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