Il gup di Roma ha ammesso il Comune di Roma e la Regione Lazio come parti civili nel primo processo, che si svolge con rito abbreviato, di Mafia Capitale. Il giudice Anna Criscuolo ha dato il via libera anche per Sos Imprese-Libera, Cittadinanza Attiva e l’associazione Antimafia Antonino Caponnetto.
Il procedimento, che è stato aggiornato al prossimo 29 ottobre ma la sentenza è attesa per il 30 ottobre, vede imputati Emanuela Salvatori (ex responsabile del coordinamento per i nomadi), Emilio Gammuto (collaboratore Salvatore Buzzi), Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, uomini vicini a Massimo Carminati. I reati contestati vanno dall’usura alla corruzione alla turbativa d’asta. Oggi anche l’udienza dell’ex dg di Ama, Giovanni Fiscon, e di altri quattro imputati ‘minori’ di Mafia Capitale.
Marino. Nonostante avesse manifestato la sua “ferma intenzione” di essere in aula, il sindaco dimissionario Marino non si è presentato in aula. Il suo ripensamento era già stato annunciato ieri dopo le quattro ore di colloquio in Procura sulle spese di rappresentanza e il caso degli scontrini sospetti. A rappresentare il Campidoglio in aula ci sarà un rappresentante dell’avvocatura.
Marino invece sarà impegnato in una conferenza stampa alle 12.30, proprio sullo scandalo degli scontri sospetti e per dare nuove spiegazioni sulle sue dimissioni.
Gli imputati . Sul banco degli imputati, altre a Fiscon, siederanno: Emanuela Salvatori, ex responsabile del coordinamento amministrativo per l’attuazione del Piano nomadi del Campidoglio; Emilio Gammuto, collaboratore di Salvatore Buzzi; Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, accusati di usura nei confronti di un imprenditore.
Falcon dovrà rispondere di reati che vanno dalla corruzione aggravata all’aver agevolato l’associazione mafiosa capeggiata da Massimo Carminati. L’ex dg, difeso dagli avvocati Salvatore e Federico Sciullo, avevamp chiesto di accedere al rito alternativo condizionato all’audizione di una ventina di testimoni, vecchi e nuovi dirigenti di Ama: fra di loro gli ex presidenti Daniela Valentini, Domenico Tudini, Giovanni Hermanin, Giorgio Benvenuti, l’attuale numero uno Daniele Fortini, l’ex ad Franco Panzironi, l’ex sindaco Gianni Alemanno e il prefetto Goffredo Sottile, in quanto commissario del governo per l’emergenza rifiuti di Roma dal 2012 al gennaio del 2015. La richiesta è stata bocciata dal gup Anna Criscuolo.
L’inchiesta è stata affidata ai pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli: il prossimo appuntamento sarà l’udienza del 26 ottobre, nella quale compariranno davanti al gup Alessandra Boffi, per gli altri riti abbreviati, Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa del comune di Roma, Massimo Caprari, ex consigliere comunale di Centro Democratico, Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine e Paolo Solvi, collaboratore dell’ex presidente del X municipio Andrea Tassone. ù
Il gup, inoltre, si pronuncerà sulla richiesta di patteggiamento avanzata dai quattro ex dirigenti de “La Cascina”, coop vicina al mondo cattolico. La procura ha accettato le proposte di pena chieste da Francesco Ferrara, di 2 anni e 8 mesi di reclusione, di Domenico Cammisa, Salvatore Menolascina e Carmelo Parabita, di 2 anni e mezzo. I quattro sono accusati di corruzione in concorso con Luca Odevaine, ex appartenente al coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti protezione.
L’udienza del gup Criscuolo sta proseguendo per l’esame degli abbreviati sollecitati da altri 4 imputati minori, e cioè da Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, che rispondono di uno specifico episodio di usura, da Salvatori Emanuela, ex responsabile del coordinamento amministrativo per l’attuazione del Piano Nomadi, ed Emilio Gammuto, collaboratore di Salvatore Buzzi nella gestione delle cooperative, che sono accusati di corruzione.
Orfini, Pd a breve si costituirà parte civile. “Come abbiamo annunciato ad agosto, il Pd romano si costituira’ parte civile nel processo su Mafia capitale. A breve incontreremo nuovamente gli avvocati per ultimare gli atti, poi entro il 5 novembre depositeremo l’istanza”. Lo ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, interpellato alla Camera. A chi gli chiede se sarà ascoltato al processo, in quanto commissario del partito a Roma, Orfini ha risposto: “Vedremo, se i magistrati lo ritengono necessario”.